SEDUCE E POI RAPINA UNA DONNA, ARRESTATO INSIEME AI COMPLICI

Polizia stradale di Rieti

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Rieti hanno tratto in arresto 3 rapinatori:

Masiello Giuseppe
Cristian Celletti
Michele Morelli

Una lunga notte di convulse indagini ha fatto luce su un fatto di estrema gravità.

Ieri sera, alle ore 22.00 circa, una giovane donna albanese, J.B., di 33 anni, si è presentata al militare di servizio alla caserma del Comando Provinciale di Rieti, per denunciare una rapina a mano armata subita pochi minuti prima, mentre si trovava, in compagnia di un amico (Masiello Giuseppe, 42 anni, di origini campane ma residente da vent’anni a Rieti) entrambi appartati nell’autovettura di quest’ultimo, in località Vazia, nei pressi del Cimitero.

La donna, però, era ignara che il suo accompagnatore, lungi dall’essere un romantico latin lover, conosciuto qualche giorno prima, era, in realtà, l’organizzatore di un diabolico piano escogitato, con l’aiuto di due complici, per sottrarre alla giovane vittima un prezioso orologio d’oro che spesso le aveva visto al polso.

Per rendere maggiormente credibile la recita, Masiello ha accompagnato addirittura la sua vittima in caserma per denunciare la rapina subita.
Ma il racconto dei due, non ha convinto gli investigatori del Nucleo Operativo della Compagnia di Rieti.
Decine di volte i due sono stati costretti a ripetere lo stesso racconto.
Una storia agghiacciante che inizia con delle tenere effusioni all’interno di un’autovettura, in un luogo appartato scelto da lui.

Le carezze e le frasi dolci sussurrate vengono bruscamente interrotte da due uomini che, con il volto coperto da cappello di lana scuro e con in mano una pistola, si introducono all’improvviso nell’abitacolo ordinando di consegnare la borsa della donna.
La giovane non cede, lotta e graffia uno degli aggressori. Masiello, che le grida di lasciar perdere e di consegnare la borsa. L’altro rapinatore nel contempo le punta la pistola in faccia e le urla: “TI SPARO! TI SPARO!”, disorientata la donna cede. La borsa le viene strappata via, con dentro il prezioso orologio d’oro, il telefono cellulare e pochi spiccioli.

Il tragico evento, seppur descritto in maniera minuziosamente concorde dai due denuncianti, è apparso, però, anomalo ai Carabinieri.

Fatti di tale gravità sono del tutto anomali nella provincia reatina, inoltre non quadra quella strana apatia dell’uomo. Quello strano amante non convince i Carabinieri che per tutta lo notte continuano ad interrogarlo, controllando nel contempo i suoi telefoni cellulari.
Gli sforzi di una notte intera sono stati alla fine premiati, Masiello crolla e confessa: si era accordato con i due rapinatori per derubare la giovane ragazza.

Il primo a cadere è l’autista della banda, Cristian Celletti, 31 anni di Rieti, rintracciato presso la propria abitazione intento a dormire. Nella sua auto i Carabinieri rinvengono ancora il passamontagna utilizzato per la rapina.

Dopo qualche ora, cade anche il terzo componente della banda, Michele Morelli, 34 anni di Rieti, colui che materialmente, impugnando una pistola,  aveva consumato la rapina.
E’ a casa di quest’ultimo che i Carabinieri trovano l’orologio sottratto alla donna albanese che, coraggiosamente, riconoscerà poi in caserma.

Malgrado gli attimi di terrore, un lieto fine per la vittima, rientrata in possesso dell’orologio a lei tanto caro.
Si aprono le porte del carcere per i tre arrestati, tradotti presso la Casa Circondariale di Rieti “Nuovo Complesso” a disposizione del Sostituto Procuratore Lucia De Santis, della locale Procura della Repubblica, in attesa dell’udienza di convalida, per tutti e tre l’accusa è di rapina a mano armata.
Attualmente i Carabinieri stanno eseguendo una serie di perquisizioni e sopralluoghi per rinvenire la pistola,che si presume sia giocattolo, utilizzata per inscenare la rapina.