“Siamo grati al Presidente della Repubblica per aver ricevuto una delegazione della Polizia Penitenziaria nel giorno del Santo Patrono del Corpo, San Basilide, ma siamo ancor più grati al Capo dello Stato per aver affermato con forza la necessità di un intervento urgente e risolutore sulla gravissima crisi del sistema penitenziario italiano. Il Presidente Mattarella ha dato voce alle grida d’allarme dei poliziotti penitenziari e dei detenuti per una situazione intollerabile di invivibilità nelle carceri della nazione. Quattro suicidi di operatori penitenziari e 38 di detenuti nella prima metà del 2025.
Mattarella ha esortato Governo e Parlamento a porre in atto ogni possibile intervento per porre fine a questa indegna situazione. In primis il Presidente ha auspicato la costruzione di nuove carceri per deflazionare l’insopportabile sovraffollamento di quelle esistenti. E proprio per la costruzione di nuovi penitenziari, il SAPPe da anni sollecita ogni governo e ogni ministro che si sono succeduti a ricorrere alla realizzazione di carceri modulari prefabbricate.
Lo abbiamo detto a politici, a ministri, a sottosegretari e a tutti i dirigenti del DAP; abbiamo scritto articoli, comunicati sindacali, comunicati stampa e usato ogni altro mezzo per sollecitare questa soluzione edilizia, più veloce e più economica, sulla scorta di esempi realizzati all’estero. Un carcere modulare prefabbricato costa un terzo di un carcere tradizionale e si costruisce in un tempo dieci volte inferiore rispetto a quello. E hanno degli standard abitativi eccellenti, tanto da essere stati adottai in paesi civilissimi come la Norvegia. Ci siamo domandati e abbiamo domandato più volte quali sia il motivo per il quale non si è mai presa in considerazione questa soluzione.
Addirittura, questo mese abbiamo pubblicato un dossier sulla nostra Rivista mensile dedicato al tema, con la segnalazione dei Paesi dove le carceri modulari prefabbricate sono state realizzate e con l’indicazione delle numerose aziende italiane ed estere che potrebbero realizzare queste carceri. Nello stesso dossier abbiamo anche analizzato le cause per le quali non si è mai adottato il sistema delle carceri modulari prefabbricate. Ci siamo chiesti e abbiamo chiesto, come mai l’edilizia penitenziaria è praticamente ferma e, laddove lentamente si muove, ci vogliono decenni per realizzare le opere.
Un carcere tradizionale costa più di cento milioni di euro e ha bisogno di almeno dieci anni per essere realizzato. Un carcere modulare prefabbricato costa venti milioni e può essere consegnato chiavi in mano in meno di ventiquattro mesi. Questo sistema di costruzione è stato utilizzato negli Stati Uniti, in Australia, in Spagna, in Inghilterra, in Germania, in Norvegia e persino in Africa. Perché, allora, qui da noi siamo costretti a tenere aperte carceri fatiscenti disastrate e vecchissime?
Perché quelle pochissime che abbiamo chiuso (ad esempio Savona) sono dismesse da più di dieci anni e nessuna nuova struttura le ha sostituite. Ci appelliamo, dunque, al Capo dello Stato affinché con la sua autorità e con la sua autorevolezza non permetta che le luci accese ieri sul carcere vengano di nuovo spente. Presidente Mattarella, ci creda, se è vero che il livello di civiltà di una Nazione si giudica dalle condizioni delle proprie carceri, l’Italia sta messa davvero male”.
Così nella nota il SAPPe