Nel 1639 Amatrice fu colpita da un terremoto di pari forza distruttiva

Il 24 agosto alle ore 03:36  un terremoto di ML 6.0 (Mw 6.0) ha colpito una vasta porzione dell’Appennino centrale tra i comuni di Norcia e Amatrice. L’epicentro è stato localizzato in prossimità del comune di Accumoli (foto sopra) e l’area epicentrale si estende al confine tra le regioni Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo.
Secondo il più recente catalogo sismico CPTI15 (Rovida et al., 2016 http://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/, aggiornato al 2015) il più antico tra i terremoti locali oggi noti avvenne nel 1627 (Accumoli, Mw 5.3); di esso si hanno scarse notizie sul danneggiamento di pochi edifici importanti di Accumoli (Monachesi e Castelli, 1992).
Il terremoto locale più forte oggi noto avvenne nel 1639 (Amatrice, Mw 6.2) e devastò il centro urbano di Amatrice e le località circostanti con caratteristiche che ricordano in maniera impressionante il quadro di elevata distruttività osservato in seguito all’evento attuale. Il terremoto del 1639 fu seguito pochi anni dopo da due eventi di energia più bassa, avvenuti nel 1646 ( Monti della Laga, Mw 5.9) e nel 1672 (Amatrice, Mw 5.3).
Le località interessate dalla sequenza sismica in corso subirono gli effetti dei fortissimi terremoti del 1703 (Valnerina); le testimonianze disponibili sono però estremamente generiche (danni gravissimi e vittime).
La sequenza sismica attuale ha interessato una stretta fascia, parallela all’asse appenninico in cui si concentra la maggior parte della sismicità strumentale, delimitata a sud dalla sequenza de L’Aquila del 2009 e a nord dalle sequenze della Valnerina del 1979 (terremoto di Norcia) e di Colfiorito del 1997.