LE QUOTE ROSA VISTE DALLE DONNE DI SINISTRA E LIBERTA'

Sinistra e LibertàAbbiamo visto i manifesti del Popolo della Libertà provinciale con un cartello di divieto su un viso di donna e allo stesso tempo abbiamo saputo che si discuterà un interrogazione in Provincia nei prossimi giorni a proposito di quote rosa.
La giunta Melilli è tutta al maschile, è vero e, certo, ci dispiace, ma non è che le donne non fossero presenti in lista, non sono state votate!
Noi non crediamo che il problema delle pari opportunità si risolva con elemosine di quote rosa sancite per legge o sentenze, siamo convinte che il problema della donna sia molto più vasto e soprattutto culturale e che la battaglia sia solo all’inizio in un paese come l’Italia che si vede sbalzato al 72° posto dal rapporto del Word Economic Forum, il Global Gender Gap Report 2009, che monitorizza ed analizza le pari opportunità tra uomini e donne a livello mondiale (siamo i terzultimi in Europa).

Inoltre ci meraviglia seriamente che il problema, che condividiamo in pieno, sia sollevato con un manifesto firmato da un partito il cui leader ha fatto dell’offesa alle donne il suo cavallo di battaglia e le cui televisioni ci propinano tutti i giorni la mercificazione più volgare del corpo femminile.
La battaglia delle donne non si può ridurre ad un povero spazio elettorale, ma deve essere una lotta trasversale che ripristini il principio del femminile come pari del maschile con tutte le diversità di cui noi, donne, siamo orgogliose.

Siamo disponibili a battaglie per la nostra visibilità in questa società, ma non vogliamo elemosine pretestuose perché le quote rosa tacitano le coscienze e continuano a mantenere la donna in uno stato di subalternità nascosto da una valanga di menzogne ipocrite.