LA STORIA DI… SILVIO è raccontata dalla direttrice di CNA Rieti Enza Bufacchi.
Il nome e la passione per il mestiere di fornaio Silvio li ha ereditati dal nonno, tutta sua, invece, la volontà e la determinazione di creare un’impresa.
Ventitré anni non ancora compiuti; quando parla impressiona perchè mostra una consapevolezza e una assunzione di responsabilità davvero rare alla sua età.
Silvio vuole portare avanti l’attività che aveva iniziato suo nonno, quasi fosse una missione da compiere. Di lui conserva la memoria senza conservarne il ricordo, perchè è morto prima che lui nascesse.
Di lui ricorda che ha cominciato a fare il fornaio durante la seconda guerra mondiale a Rieti nel forno di Sorgi, “dove guadagnava una pagnotta al giorno”, così da assicurare il pane alla famiglia e intanto imparava il mestiere.
Da quella esperienza nasce il suo panificio a Contigliano che troppo presto, a cinquantadue anni, deve lasciare alla moglie Marisa e ai figli Marcello e Domenico, Nico, il papà di Silvio.
L’impresa di famiglia va avanti così per molti anni e cresce con il crescere delle famiglie.
Intanto Silvio va a scuola e dopo le medie frequenta l’istituto professionale e si qualifica elettricista, una carriera che si esaurisce con uno stage estivo di un mese.
Subito dopo comincia invece a lavorare nel panificio e a coltivare la sua passione, fino a che non decide che è arrivato il momento di fare una cosa tutta sua.
Si mette alla ricerca del locale e si cimenta con tutte le difficoltà burocratiche e non, legate all’allestimento di un nuovo forno: “il 20 Luglio la prima notte di lavoro”, quattro giorni dopo l’inaugurazione ufficiale, con tanta, tanta gente!
Naturalmente a portare avanti l’attività Silvio non è solo, c’è la sua famiglia, il padre, la madre Ornella e poi Romano e Paola.
Il lavoro per Silvio e Nico comincia la sera alle undici, alle sei il pane è pronto e comincia la vendita ai clienti e la consegna nei negozi e supermercati di Contigliano e Rieti. Finalmente alle otto e trenta, spesso più tardi, per loro arriva il meritato riposo, per gli altri l’inizio del lavoro.
Gli impasti dei prodotti sono fatti con materie prime di qualità e con le ricette del nonno, “stessi metodi, stessi procedimenti e stessi prodotti che lui ha tramandato negli anni”: pane di diverse forme – ma il must sono “le rosette soffiate”, quelle tipiche romane – e poi pizze bianche, rosse, un po’ di rosticceria e, ancora, biscotti, ciambelle, torte, e una prelibatezza: i babà “cotti nel vetro”.
Tanto lavoro ma anche tanti clienti soddisfatti. Silvio è contento ma è difficile vederlo sorridere, preso com’è dall’impegno delle cose da fare. Ad accompagnarlo il mito del nonno, a sostenerlo la volontà di fare come lui “con passione e amore”.
Come non credergli!
Panificio Marianantoni
Via Cairoli, 24 – 02043 Contigliano (RI)