LA STORIA DI… Donatella, Pasquale e… Ennio

LA STORIA DI… DONATELLA, PASQUALE E ENNIO è raccontata da Enza Bufacchi, direttrice CNA Rieti.

A raccontare la storia comincia Donatella, titolare con i fratello Pasquale della Rietflex, un’azienda che produce materassi.

Il padre Ennio, fondatore dell’azienda, ascolta, ma dopo pochi minuti si prende la scena e inizia lui a raccontare, prima gli avvenimenti più recenti, poi, a ritroso, quelli antecedenti fino a quelli più lontani quando tutto ha avuto inizio.

Così, episodio dopo episodio, arriviamo all’inizio del ‘900 quando alcune famiglie baresi, di venditori ambulanti di biancheria, si trasferiscono a Rieti e con loro anche quelle di Nicola e Giacomina, che diventeranno poi i genitori di Ennio.

Nicola con l’asino girava nei paesi del Cicolano e vendeva tessuti a metraggio per vestiti, lenzuola, fodere di materassi, quando i materassi si facevano, come tutto il resto, in casa. Ennio intraprende altre strade, ma a ventisette anni, mentre fa il cameriere a Roma, il padre muore; allora torna a Rieti e prende in mano l’attività, è il 1963.

Sostituisce l’asino con la lambretta, che aveva comprato da poco, e comincia anche lui a fare il venditore ambulante di stoffe e biancheria. “Se sei una persona perbene e onesta”, dice Ennio, “trovi sempre persone disposte ad aiutarti”; ed è per questa ragione che un amico, che faceva materassi a Pescara, lo sprona a intraprendere la stessa attività.

Nell’87, con Donatella contraria e Pasquale favorevole, decide di comprare, facendo molti sacrifici, un locale a Santa Rufina e di iniziare: ritirava i materassi da rifare, li mandava a Pescara da dove ogni sabato tornavano pronti per essere riconsegnati. Nel ‘91 il passo successivo: un “capannoncino” in affitto e qualche macchina per cominciare le lavorazioni.

Nel ‘98 il passo più importante: comprano un terreno nel nucleo industriale e costruiscono un capannone per impiantare una vero e proprio laboratorio attrezzato, restituendo anche parte dei fondi europei ricevuti come incentivo. Nel 2011, dopo quarantotto anni di lavoro Ennio va in pensione, lasciando le redini dell’azienda ai figli, che già da tempo erano collaboratori familiari.

E a questo punto Ennio è colto dalla commozione e anche di Donatella, stupita perché “non ha mai visto” il padre “commuoversi così” nel raccontare la storia che lei ha ascoltato tante volte. A sciogliere l’imbarazzo del momento arriva Pasquale per descriverci la produzione: “I nostri materassi sono un prodotto artigianale che si esprime nella realizzazione e nella manutenzione”.

Ne realizzano con diversi materiali ma il loro must “sono i materassi di lana”, lana pregiata che arriva anche dall’Australia in enormi balle da trecento chili, “confezionati con le tecniche del passato che restano sempre le migliori”. Un esempio: “Nelle nostre macchine adoperiamo le spolette, una spoletta per materasso, per questo il filo non si scuce mai”, mentre in quelli industriali “tiri un filo del bordo e si disfa il materasso”.

I loro materassi, dice con orgoglio Pasquale, che nel laboratorio è aiutato da Giancarlo, “sono in tutt’Italia ma anche in Inghilterra, in Germania, in Iran”, solo per citare alcune delle destinazioni. L’ultima parola è ancora di Ennio: “Ho cominciato da niente, sono stato fortunato, il mio merito è essermi conquistato la fiducia delle persone che mi hanno aiutato”. Una storia, una filosofia e una lezione di vita!

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