La RSR batte Agrigento in Gara 3. Domenica si torna in campo

La RSR al PalaSojourner fa sua Gara 3 battendo Agrigento col punteggio di 60-58 e allunga la serie: si tornerà in campo domenica alle 18 (sempre a Rieti) nel tentativo di pareggiare i conti e rimandare ogni discorso relativo alla promozione a mercoledì prossimo.

È stata una ara avvincente, bella, emozionante, vinta col cuore e la grinta, di chi non ne vuol sapere di uscire prima del tempo. Sugli scudi Ghersetti e Loschi, ma anche Stanic, autore di una prestazione superlativa. Decisivo anche il sesto uomo: in almeno 1500 sugli spalti a tifare Sebastiani.

Avvio aggressivo della Sebastiani che dopo 3’ è già avanti di nove lunghezze (11-2) grazie alla vena realizzativa di Ndoja e Contento che prendono per mano la squadra. Poi qualche imprecisione di troppo dall’arco e Agrigento trova i primi canestri, utili per rientrare in partita (13-8). Il sigillo sul primo quarto lo imprime Maganza con un uno su due dalla lunetta che fissa il punteggio sul 16-10.

Al rientro in campo, l’attacco della Sebastiani s’inceppa e, fatta eccezione per la tripla di Piccin, tocca ad Agrigento menare le danze e portarsi sul +2 a 6’17” dal riposo lungo con la conclusione dalla lunga distanza di Ambrosin (19-21). A Ghersetti la palla del +1, con un canestro e un libero aggiuntivo che va a segno (22-21). Serve la “garra” pura per rimettere forte la testa avanti e allora salgono in cattedra i due argentini in squadra Stanic e Ghersetti e al riposo lungo la Sebastiani è di nuovo sul +8 (36-28) col PalaSojourner che esplode alla prima bomba del “professore”.

La ripresa si apre col botta e risposta dall’arco tra Costi e Loschi (39-31). La difesa funziona a dovere, le percentuali al tiro di Agrigento crollano e la Sebastiani allunga ancora fino al +15 (51-36). Il quarto fallo fischiato a Ghersetti costringe Finelli a rivedere le scelte, Agrigento ne approfitta e accorcia il gap (51-41). Tripla di Loschi con appena 1” dalla rimessa, poi Peterson dalla lunetta fa 2/2 e si va all’ultima frazione sul 54-43.

Equilibrio assoluto, un canestro per parte in quattro minuti, difese aspre e tanto tatticismo in campo. Ci pensa Ambrosin a rivitalizzare il match con una tripla centrale che riporta Agrigento a -8, ma la Sebastiani è reattiva e gestisce bene il vantaggio: a 2’56” è 60-51 (+9). Ma in un amen il blackout degli uomini di Finelli consentono ad Agrigento di piazzare un parziale di 5-0 che con poco più di cento secondi da giocare fa sì che gli isolani si portino ad appena quattro lunghezze di distanza (60-56). Al rientro dal timeout, Morici manca l’occasione del meno uno e con un minuto appena rimasto, la Sebastiani ha palla in mano. Piazza dalla lunga distanza sbaglia, Grande in contropiede idem, ma il fallo commesso su Morici porta l’argentino in lunetta per un 2/2 che vale il 60-58 a 23” dalla fine. È anche il risultato finale: si va a gara 4.