Si è svolta oggi presso il PalaSojourner la “Giornata Azzurra”, progetto promosso dalla Lega Nazionale Pallacanestro, che ha visto a Rieti la presenza del coach della nazionale italiana di basket Simone Pianigiani, del Responsabile Tecnico delle squadre Nazionali Giovanili Andrea Capobianco, del Responsabile Minibasket Nazionale Maurizio Cremonini e del preparatore fisico della nazionale italiana Francesco Cuzzolin, primo europeo a diventare preparatore fisico in NBA, nella squadra dei Toronto Raptors.
Dopo una seduta di allenamento con la selezione di atleti nati nel 1998, nella quale è stato convocato anche l’atleta della NPC Ivan Godoy, c’è stato un allenamento con i giovani atleti nati nel 1996-97 prima di un clinic sul “contropiede” dedicato ad allenatori ed istruttori di minibasket tenuto dai 4 allenatori azzurri.
Agli ordini dei tecnici nazionali sono stati anche gli atleti dell’Under 19 Eccellenza NPC.
Grande entusiasmo e soddisfazione per il presidente della NPC Rieti Giuseppe Cattani e per tutto lo staff della squadra reatina oltre all’entusiasmo del pubblico reatino che ha partecipato calorosamente alla “Giornata Azzurra”.
Il tecnico azzurro, dopo i ringraziamenti di rito, ha spiegato in quale direzione sia necessario muoversi per sostenere il basket italiano: Grazie all’incarico full time che mi ha conferito il presidente Petrucci posso prendere contatto diretto con le realtà cestistiche che animano il territorio italiano. Portare il progetto azzurri in quelle che sono piazze storiche del basket è un valore aggiunto. La congiuntura economica è sfavorevole in generale e nel basket ha cambiato molto le cose.
E’ apprezzabile l’impegno della NPC nel cercare di mantenere in vita un palazzetto storico che rappresenta tanto per la pallacanestro italiana e per la gente che qui ha vissuto grandi emozioni. Per fare fronte alla crisi dobbiamo aprirci a nuove idee e cercare soluzioni che ci permettano di lavorare sui giovani: quella di consorziarsi e diventare il punto di riferimento del territorio è una di queste. Avere idee è la cosa più importante oggi. Preoccuparsi dei giovani non significa preoccuparsi solo dei giovani giocatori, ma dell’intero movimento.
L’Italia ha un grosso gap fisico nei confronti delle altre nazioni che cominciano ora a praticare il basket con maggiore regolarità e con un aumentato numero di iscritti tra cui molti giovani alti e prestanti. Il gap è superabile creando una rete di eccellenze che facciano crescere i giocatori ed il modo in cui vengono allenati. Abbiamo un patrimonio culturale di 50 anni che è un punto di forza. L’eccellenza va creata nella rete tra allenatori, arbitri, dirigenti che dovranno allenare e formare i giocatori che fino a fine carriera non devono smettere di migliorarsi.
Le giornate come quella di oggi rappresentano un momento importante di incontro per tutte le figure che partecipano al mondo del basket che debbono avere una idea comune, una direzione comune perché solo facendo squadra possiamo creare un prodotto di eccellenza. Nell’Italia di oggi i giovani praticano meno sport e giocano molto meno all’aperto di quanto si facesse prima, bisogna dunque riportare i ragazzi a praticare ed entusiasmarli. Non tutti i giovani diventeranno giocatori importanti, ma tutti possono appassionarsi e diventare parte dello staff e del movimento (arbitri, tecnici, dirigenti, appassionati…). Puntare sull’organizzazione è fondamentale perché è sempre utile, diventa un marchio di fabbrica della società, un suo brand e più ne abbiamo di società organizzate più la nostra pallacanestro cresce. L’organizzazione oltre a gestire bene può creare una ondata di entusiasmo.