La crisi, la ripresa, il contributo della CNA

La recente indagine congiunturale della CNA del Lazio, curata dal Centro Europa Ricerche, evidenzia “timidi segnali di ripresa” che però sembrano ancora più timidi o inesistenti per quanto riguarda la provincia di Rieti. È davvero così?
Sì. In effetti l’indagine evidenzia ancora una volta dati più negativi nelle province di Rieti e Frosinone rispetto alle altre province del Lazio.
Dobbiamo dunque aspettare per vedere segni di ripresa nella nostra provincia?
Ma, probabilmente alcuni segni ci sono anche se non sono ancora registrati dalle statistiche che vedono quasi esclusivamente ancora segni negativi. Se, per esempio, si guarda il numero delle imprese iscritte e cancellate dal registro imprese nel 2013, si riscontrano ancora saldi negativi sia per quanto riguarda le imprese in genere sia per quanto riguarda le imprese artigiane (-77) che sono state anche le prime nel 2010 a risentire della crisi.
Che cosa vuol dire, può spiegare meglio?
Nel 2010 il saldo delle imprese iscritte e imprese cancellate era ancora positivo (+123)ma, entro il dato complessivo, il dato delle imprese artigiane era già negativo (-2) e durante gli anni successivi è stato sempre più negativo.
Per quale motivo?
Sicuramente per l’incidenza delle imprese edili in questo settore, il fermo dell’edilizia ha avuto effetti particolarmente negativi in una provincia che nella graduatoria delle province italiane è prima per contribuzione al PIL del settore delle costruzioni. Poi perché a seguito della chiusura delle aziende più grandi è diminuito anche l’indotto nel quale operavano molte imprese artigiane. E ancora probabilmente perché molte imprese artigiane nate in questi anni di crisi non sono frutto di una vocazione imprenditoriale ma di una risposta alla crescente disoccupazione, e ciò vale anche per molte attività commerciali.
Ma torniamo ai segni che, come diceva, le statistiche ancora non registrano.
Sì, diciamo che in queste ultime settimane sembra rinata un po’ di voglia di fare, di intraprendere; è come se dopo aver aspettato per tanto tempo la fine della crisi, ognuno abbia cominciato a pensare di dover fare qualcosa, di non poter più aspettare!
Che cosa sta facendo la CNA di Rieti per sostenere questi timidi segni di ripresa?
Ma innanzitutto abbiamo immaginato di sostenere le imprese che nascono, così come hanno fatto la CNA e la Camera di commercio di Roma, con un bonus di 1000 euro da spendere in servizi, formazione, consulenza, erogati dalla CNA e dalla nostra società di servizi. Le imprese hanno bisogno di una serie si adempimenti che hanno un costo, noi le aiutiamo a sostenerlo. Poi stiamo cercando di suscitare anche delle iniziative imprenditoriali non tradizionali: l’iniziativa sul 3D che abbiamo fatto di recente e la costituzione di un piccolo gruppo di lavoro, per vedere se ci sono le condizioni per dare vita ad un FabLab, rispondono a questa esigenza.
E per le imprese che non possono beneficiare di queste iniziative?
Le nuove tecnologie possono offrire nuove prospettive anche a mestieri tradizionali, ma capisco il senso della domanda. Stiamo lavorando innanzitutto per dare servizi più alla loro portata, ad esempio ci siamo dotati di una piattaforma e-learning certificata che annovera decine di corsi dalla sicurezza nei luoghi di lavoro all’igiene degli alimenti. Con questa modalità possiamo dare risposta al bisogno formativo anche di una sola persona, lavoratore o imprenditore, senza aspettare di raggiungere un numero minimo per costituire una classe
E il progetto “rINNOVABILI” ?
Lo conoscono ancora in pochi. Per questo abbiamo prorogato il bando; scadrà il 14 aprile il termine per presentare le domande attraverso le quali le imprese artigiane potranno realizzare impianti per il risparmio energetico e per installare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili: solare-fotovoltaico, micro-idroelettrico, micro-eolico, solare termico, cogenerazione/trigenerazione, cappotto termico, sostituzione lampade con corpi illuminanti ad alta efficienza. Il contributo a fondo perduto è del 30% del costo fino a un massimo di 6mila euro.
Altre iniziative importanti?
Un’altra iniziativa importante riguarda le imprese dell’agro alimentare: abbiamo realizzato un protocollo d’intesa con Slow Food per redigere un elenco delle imprese CNA –Slow Food che producono rispettando i disciplinari “dei prodotti e dei mercati della Terra”. Potranno entrare a farne parte attività artigianali, commerciali e agricole che grazie a questo “marchio di qualità” potranno avere anche nuove opportunità di mercato. È inoltre un’iniziativa di valorizzazione delle imprese ma anche un contributo allo sviluppo locale.
Sabato avete inaugurato una mostra fotografica, che relazione c’è con la vostra missione di associazione?
Ma noi crediamo che il superamento della crisi sia legato anche alla capacità di scoprire il nuovo; e il nuovo non può che nascere dalla contaminazione di saperi, di ambiti professionali, di interessi.
Per questo la CNA vuole essere un luogo a disposizione di quanti hanno qualcosa da dire, da proporre, naturalmente in primo luogo alle imprese, per mostrare le loro produzioni, incontrare clienti e fornitori.
Sembra che la CNA stia facendo molti sforzi di comunicazione, è così?
Si, abbiamo un sito, due APP per Android e Apple, siamo su Facebook, oltre naturalmente all’interno dei mezzi di comunicazione di massa più tradizionali come la radio, la televisione e i giornali locali.
Insomma, le associazioni servono ancora?
Anche se c’è un orientamento politico che sembra volerne fare a meno, credo che le associazioni servano ancora. L’associazione è per un’impresa l’equivalente della rete parentale e amicale per ognuno di noi. Da soli non si può, oggi davvero no!