LE ACLI LAZIO FESTEGGIANO CON GLI STUDENTI REATINI I 150 ANNI DELL'UNITA' D'ITALIA

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Martedi 22 Marzo, alle ore 10,00, le ACLI Lazio festeggiano con gli studenti reatini i 150 anni dell’unità d’Italia.

Presso l’Istituto Comprensivo "A. Sacchetti Sassetti"  in piazza Mazzini, 7 sarà presentato un cortometraggio sull’Unità d’Italia e la Costituzione nell’ambito di un progetto contro il disagio giovanile “EducAzione ed ElaborAzione” promosso da Acli Lazio in collaborazione con Acli provincia di Rieti.

Saranno presenti:
Lidia BORZÌ presidente Acli Lazio e resp. nazionale Acli politiche della Famiglia, Giovanni Luca BARBONETTI, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “A. Sacchetti Sassetti”, Giuseppe FAILLA, responsabile provinciale Acli di Rieti e provincia, Chiara MAROLLA prefetto di Rieti, Fabio MELILLI, presidente della Provincia di Rieti, Giuseppe CANGEMI, assessore regionale agli Enti locali e sicurezza, Gabriella SENTINELLI, assessore regionale Istruzione e politiche giovanili, Enzo ANTONACCI, assessore alle Politiche Scolastiche e ai Lavori Pubblici della Provincia di Rieti, Vincenzo RINALDI, assessore al patrimonio del Comune di Rieti.

E’ stato invitato a partecipare anche il vescovo della Diocesi di Rieti Mons. Delio LUCARELLI

DURA SOLTANTO UNA PARTITA LA PANCHINA DI JOSE’ ALBERTO GERARDO ROSA

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Brevissima vita dell’allenatore Josè Alberto Gerardo Rosa alla guida del  Real Rieti.

Dopo la partita persa contro il Venezia con il risultato di 3-6, è arrivata immediatamente la comunicazione dell’esonero da parte del presidente Pietropaoli. Nella panchina del Real Rieti, in sostituzione di Rosa, per guidare la squadra in queste ultime importanti gare, siederà Ricardo Alexandre De Souza “Cafù”.

RITEL, CAMERINI UIL: I LAVORATORI ATTENDONO RISPOSTE

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Nessuna risposta ancora rispetto al piano industriale che dovrebbe essere presentato al tavolo Governativo e al Ministero dello Sviluppo Economico.

Solo vaghe voci di corridoio giungono dalle istituzioni e non raggiungono l’aspettativa dei lavoratori e del sindacato che unitariamente più e più volte si è espresso e fornito suggerimenti per una sana e condivisibile soluzione.

Anche l’impegno dichiarato dalla Regione, compreso quello personale della Presidente Polverini,  ancora “parlare al vento” ad oggi non ci sono riscontri di alcun tipo. Se realmente lo schieramento Politico Istituzionale che sembrerebbe interessarsi alla risoluzione del problema Ritel dimostrasse di essere efficiente si potrebbe giungere in brevissimo tempo ad una soluzione positiva e di altissimo profilo.

L’attenzione delle OO.SS: e delle istituzioni locali (Provincia e Comune) è puntata nel vigilare affinché non si ripetano gli “ERRORI” del precedente accordo quando fu costituita la Ritel che si è dimostrata un insieme di scatole vuote. Il futuro dei Lavoratori è affidato alla presentazione di un piano industriale forte e credibile che punti sulla ricostruzione di un’azienda, se pur da rimodellare, capace di aggredire un mercato proprio e che garantisca l’occupazione e attività lavorative a lungo termine.

Mentre il presente è ben altro per i lavoratori della Ritel che non percepiscono l’anticipo della CIGO da parte dell’azienda. in quanto totalmente inerte per mancanza di liquidità. Ciò è determinato dal mancato pagamento delle fatture di lavorazioni effettuate per Alcalel già nel 2010. Alcatel è anche socio per il 20% della stessa Ritel. Nominando Alcatel si evidenzia ancora una volta la causa di tutto ciò che accade ed è accaduto in questi anni: una strategia ben congeniata per condurre alla chiusura una fabbrica dove lo spin-off  non è mai avvenuto. Legato alle sorti di Ritel è il riassorbimento degli ex lavoratori Arcobaleno che vittime della Ritel che ha disconosciuto un accordo firmato in Asso Industria sono in cassa Integrazione dal giugno 2010 e dal 1 gennaio non percepiscono nessun sostegno economico.

Ma i Lavoratori debbono fare il conto con il fine mese dove le bollette e le scadenze da pagare non accettano scuse e credete, è difficile tirare avanti soprattutto per le famiglie  mono reddito. 

NUOVO ISTITUTO ALBERGHIERO, L'ASS.BONCOMPAGNI SCRIVE AL PRESIDENTE MELILLI

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Caro presidente Melilli,
ti scrivo questa lettera aperta per tornare a parlare sul rischio idrogeologico del terreno dove dovrebbe essere costruito il nuovo istituto Alberghiero, area Fonte Cottorella.

Come ricorderai, mi ero preso l’impegno di aggiornarti non appena ci fossero state delle novità. In merito ho sentito per le vie brevi l’Ardis nella persona dell’arch. Vittorio Coletta che mi ha confermato che l’area, dove si intende costruire il nuovo istituto, è perimetrata in fascia “b” del Piano di assetto idrogeologico, quindi a rischio esondazione e non mi ha parlato di pareri preventivi rilasciati dall’Ardis. Comunque sia, ho inviato all’Ardis una richiesta scritta per far completa luce sulla questione.

Credo che questa informazione sia importante visto che riguarda la sicurezza pubblica, e spero di aver fornito un contributo utile alla valutazione complessiva di ogni ipotetico rischio, prima di realizzare questa opera pubblica che rientra in un piano di investimenti pari a circa 11 milioni di euro. Rimango comunque a disposizione, quale assessore alla Protezione Civile del Comune di Rieti, per qualsivoglia chiarimento nella convinzione che entrambi si voglia realizzare un Polo alberghiero di eccellenza, punto di vanto per la città e la provincia di Rieti, e perciò rispettoso delle norme, specie quelle indicate nel Piano di assetto idrogeologico.

 

FIACCOLATA TRICOLORE AL TERMINILLO

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Continua l’illuminazione notturna del Monte Terminillo che sarà protratta fino a domenica 27 marzo 2011.

L’evento ha trovato unanime consenso di tutti coloro che l’hanno potuta vedere, ed apprezzare, non solo come forma artistica di illuminazione di una parte del monte Terminillo, ma per il suo spirito di esaltazione della storia italiana e dell’italianità, che il 17 marzo scorso ha festeggiato il suo 150° anniversario di unità nazionale.

Moltissimi riconoscimenti sono pervenuti alla Pro Loco, sia da semplici cittadini, sia da esponenti politici e delle pubbliche istituzioni, tutti concordi nel riconoscere la grandiosità dell’effetto che sembra non abbia avuto paragoni in tutta Italia, Si è svolta, inoltre, il 19 marzo, la grande fiaccolata tricolore realizzata dalle locali scuole di sci, nell’ambito delle manifestazioni dalla stessa Pro Loco, con le quali ha collaborato la soc. Funivia del Terminillo.

La lunga serpentina, che è iniziata alla base superiore della funivia, è terminata alla Sella del Vento, dove una gran massa di turisti hanno assistito alla manifestazione ed hanno applaudito l’arrivo dei maestri con le loro fiaccole. Mentre era in corso la fiaccolata notturna, le belle musiche del risorgimento italiano emanavano le loro note in tutta la montagna creando nella folla dei turisti momenti di vera gioia e commozione.

Si sentivano ripetere dagli adulti frasi di apprezzamento totale sullo spettacolo, mentre i più piccoli erano tutti a bocca aperta esprimendo meraviglia ed entusiastica partecipazione per l’evento.

L’entusiasmo continuava con la discesa sulla pista delle Carbonaie con sci, ciaspole, snowboard e bob e con la successiva risalita, alla Sella del Vento, con i quod cingolati.  La serata si è conclusa con ottima polenta, fettuccine, ed arrosto in un noto ristorante della zona.

VISITA GUIDATA AL MUSEO E ALLA PINACOTECA DIOCESANA

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Martedì 22 marzo, alle ore 16,00, il Centro di Promozione Sociale Porta d’Arci, organizzerà una visita guidata al museo ed alla pinacoteca diocesana per ammirare alcune  importanti opere provenienti dalle chiese della diocesi ed in particolar modo gli affreschi del ciclo pittorico delle Storie di San Francesco.

Nel 1494 e nel 1527 la città di Rieti venne funestata dalla peste. Durante queste epidemie, per motivi igienici, vennero imbiancate a calce le pareti di molte chiese. Gli affreschi che ne decoravano le pareti rimasero nascosti sotto lo scialbo. Così avvenne anche nella chiesa di San Francesco, dove nelle pareti del coro a metà del Cinquecento furono collocati stalli lignei, danneggiando gravemente i sottostanti affreschi.

Nel 1953, rimossi gli stalli sono tornati alla luce alcuni affreschi di scuola giottesca che rappresentano i principali fatti della vita di San Francesco: Sogno di Innocenzo III, della storia del Presepe di Greccio, dell’apparizione di San Francesco sul carro di fuoco, la Visione dei Troni di frate Pacifico e le storie di due miracoli: San Francesco che risana il malato di Lerida e  San Francesco che libera dal carcere l’eretico Pietro di Assisi. Recuperati con il metodo del distacco, attualmente si possono ammirare presso la Pinacoteca diocesana.

Gli affreschi reatini hanno attirato le attenzioni di molti studiosi ed in particolare del critico d’arte Federico Zeri, che ha osservato le notevoli analogie con gli affreschi di Assisi. La probabile attribuzione a Pietro Cavallini o alla sua scuola è supportata dal fatto che il maestro lavorò molto in Sabina, nella chiesa di Santa Maria in Vescovio, nella realizzazione dei cicli del Vecchio e Nuovo Testamento con in fondo la rappresentazione del Giudizio Universale. La visita, guidata dalla professoressa Rita Giovannelli permetterà di ammirare tele del Seicento a tema religioso, affreschi staccati dalla chiesa di San Domenico ed i disegni a matita di Pietro Paoletti riproducenti le immagini del Giudizio Universale dei fratelli Torresani custodito presso la caserma Verdirosi.

L’iniziativa si concluderà con una passeggiata al museo diocesano, dove è conservata una raccolta di croci processionali in oro ed argento, calici, decorazioni sacre ed un riccio di pastorale in avorio, degno di nota. Per partecipare alla visita guidata ed agli altri eventi organizzati dal Centro di Promozione Sociale Porta d’Arce è necessario contattare il presidente Elenio Santoprete al numero: 339 2342346.
       

LA TRAGEDIA GIAPPONESE AGLI OCCHI DEI BAMBINI

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Il bilancio della catastrofe naturale che ha travolto il Giappone si aggrava di ora in ora. Non solo. Di giorno in giorno il rischio per le future vittime e la paura dell’emergenza nucleare crescono sempre di più.

Le notizie sulle ultime esplosioni ed incendi avvenuti nella centrale nucleare di Fukushima, e le immagini di bambini con le mascherine protettive sul viso, risuonano attraverso radio, tv e internet ininterrottamente, turbando profondamente tutti noi. Anche i più piccoli, perché quello che non conoscono crea in loro ansie e paure.

Di fronte a queste notizie la paura costituisce una reazione comune: bambini appaiono particolarmente spaventati da notizie riguardanti disastri naturali e guerre, soprattutto qualora la vittima sia rappresentata da un coetaneo.

"Ogni bambino sperimenta durante la sua crescita diverse paure “fisiologiche” che vengono poi superate col tempo e con l’affetto dei genitori. Oltre a queste ne esistono altre che possono svilupparsi in risposta ad  eventi particolarmente drammatici, come quello che sta accadendo in Giappone", commenta il Presidente di Telefono Azzurro, il prof.Ernesto Caffo.

Le manifestazioni più evidenti di queste paure sono diverse e possono essere riconosciute.
Si tratta di ansia rispetto alla propria incolumità e a quella dei propri cari, talvolta accompagnata da comportamenti tipici dell’età evolutiva, come la richiesta di una maggiore vicinanza e attenzione da parte dei genitori, paura del buio, pipì a letto e disturbi del sonno. Il bambino può reagire anche manifestando ansia da separazione, disturbi della concentrazione, aggressività, malessere fisico e calo di interesse per le attività abituali.

In questi casi, il ruolo dei familiari è fondamentale. Sulla base dell’esperienza maturata nell’ascolto dei bambini in quasi 24 anni, Telefono Azzurro fornisce alcuni semplici consigli per aiutare gli adulti, in particolare i genitori, a parlare e comprendere i bambini in situazioni come queste.

·      Proteggere il più possibile i bambini dall’esposizione a immagini forti e comunque stare 
       accanto a loro quando guardano la televisione o navigano su Internet

·      Trovare il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme, parlare con loro, ascoltare
       le loro domande su quanto è successo, anche se ripetitive e insistenti,
       e rispondere con sincerità

·      Aiutare i più piccoli a capire che cosa è accaduto, scegliendo parole semplici e
       utilizzando esempi concreti e comprensibili, vicini al loro mondo

·      Ricordare che i bambini, soprattutto quelli più piccoli, hanno bisogno di molte rassicurazioni

·      Aiutare i bambini ad esprimere emozioni e paure, anche se possono sembrare
       eccessive o irrazionali, rispettando i loro sentimenti e le loro idee

·      Evitare di trasmettere loro ansia in relazione ad alcuni pericoli

·      Verificare se abbiano maturato convinzioni errate rispetto a quanto è accaduto
       (per esempio, temano un imminente terremoto nella propria città)

·      Rassicurarli sul fatto che è normale sentirsi tristi e arrabbiati di fronte a eventi
       drammatici e che non si devono sentire “sbagliati” se provano questi sentimenti

·      Aiutarli a sentirsi partecipi e a dare il proprio contributo: per esempio, partecipando
       a iniziative di solidarietà organizzate a scuola o nel quartiere
 
"Porsi in ‘ascolto’ delle paure dei bambini individuando e riconoscendo eventuali difficoltà sono quindi i primi ed importantissimi passi per aiutarli a riconoscere, affrontare e gestire le paure», dichiara il Professor Caffo «ogni paura può essere superata se gli adulti di riferimento riescono ad infondere loro sicurezza, tranquillità e comprensione".

In questi giorni i bambini si trovano per la prima volta ad affrontare, non solo immagini di macerie, strade divise da voragini e case che tremano sommerse dallo tsunami, ma anche le immagini degli incendi nella centrale di Fukushima e gli esperti che attraverso i media riportano scenari devastanti.

Proprio in questi momenti gli adulti – familiari, educatori e media – hanno il compito di affrontare questi temi con i più piccoli parlando e comunicando con loro per fargli arrivare il senso reale di ciò che sta accadendo e rassicurarli per evitare che queste immagini possano diventare devastanti.
 
Le paure dei bambini non vanno sottovalutate. Possono diventare intense, persistenti e limitare le normali attività quotidiane del bambino. Ciò può accadere soprattutto se le notizie televisive di questi giorni raggiungono bambini che abbiano vissuto in passato simili esperienze traumatiche (ad esempio un terremoto e rischio nucleare): la notizia televisiva può riattivare emozioni e paure.

Per aiutare genitori ed insegnanti ad affrontare e gestire queste situazioni Telefono Azzurro si mette a disposizione di grandi e piccolo attraverso le linee telefoniche 19696 per bambini e adolescenti, 199.151515 per genitori e altri adulti, attive 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno.  

Per questo, proprio in questi giorni è in corso la campagna “Alziamo le mani per fermare la violenza sui bambini” , il ricavato servirà per rafforzare il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro 1.96.96, incrementando così il numero di operatori dedicati alla consulenza e all’accoglienza delle chiamate, per rispondere sempre più tempestivamente ed efficacemente alle richieste dei più piccoli. Alla campagna è associato il numero 45504 (In collaborazione con TIM, Vodafone, WIND, 3, CoopVoce, Telecom Italia, Fastweb, Tiscali e TeleTu), attraverso il quale è possibile effettuare una donazione di 2 euro inviando un SMS o chiamando da rete fissa.

CASAPOUND SULLA POLEMICA CON IL PDCI

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Giovanni Rositani, coordinatore provinciale di CasaPound Rieti, risponde alle accuse  mosse dal PdCI – federazione di Rieti e da altre sigle di sinistra.
Riportiamo integralmente il comunicato pervenuto in redazione.

Partiamo dal principio.

Come associazione avevamo pensato di contribuire ai festeggiamenti per il 150 anno della nostra nazione con un semplice volantino, che alleghiamo, con scritto viva l’Italia da un lato e un incitamento a rinnovare lo spirito grande e creatore del nostro popolo dall ‘ altro. Fin qui nulla di strano, il volantinaggio recepito come augurio e riflessione da tutti i cittadini presenti al Flavio Vespasiano ci viene invece accartocciato e tirato in faccia insieme ad insulti e invettive dal fortunatamente ex senatore “Onorevole” Angelo Dionisi e dal segretario prov. del PdCi Luca Battisti, che in nome dell’ antifascismo ( a detta loro ) ci intimano di allontanarci dal teatro, in quanto noi non avremo dovuto e potuto festeggiare questa ricorrenza perché appartenenti ad una cultura di destra che non sa cosa vuol dire il patriottismo (?…) Tutte le autorità presenti intervengono a calmare i due sotto la sguardo incredulo della folla che non riesce a capire cosa ci sia di così sovversivo nel distribuire un volantino con scritto W l’ITALIA nel 150 compleanno del nostro paese.

L’ affissione incriminata.
Ovviamente chi semina odio massimo che può raccogliere è rancore. Veniamo a  sapere nella mattinata di sabato controllando le testate on-line  che siamo accusati di violenze, assalti e danneggiamenti alla sede del PdCi che sinceramente prima di ieri non sapevano neanche che esistesse, data l’ inconsistenza politica del movimento in questione. Preoccupati ci rechiamo sul posto per capire l’ entità dei danni e scopriamo che si trattava di due manifesti incollati su un muro affianco la porta della sede del PdCi. Ci teniamo a precisare che i manifesti in questione sono a carattere nazionale, autorizzati e distribuiti in tutto il paese gratuitamente a militanti  e simpatizzanti. Capiamo subito che si tratta di un’ occasione ghiotta per chi non ha contenuti politici da portare alla gente per avere qualche riga di visibilità e fare un po’ di propaganda anti Giunta Emili con largo anticipo rispetto alle elezioni. 

La risposta.
Decidiamo di dare una risposta  serena ma politica ai signori del PdCi organizzando insieme alle altre associazioni e sigle come Sala Macchine Teseo Tesei e  Rinnovazione  un presidio in onore dei 150 anni dell ‘Italia, distribuendo gli stessi volantini incriminati dal “nuovo tribunale del popolo” appena costituito da Dionisi e Battisti e innalzando uno striscione di 6 m per 3m con scritto  “UN’AVVENTURA LUNGA 150 ANNI”, nel pomeriggio di sabato a Piazza  Cavour. Come immaginavamo l’iniziativa piace ai cittadini e ai tanti giovani che sabato pomeriggio popolano il centro storico che addirittura si iniziano a fare foto ricordo con lo striscione mentre i militanti continuano il volantinaggio nella piazza.

Considerazioni.
Ciò che ci dispiace veramente e vedere come tanto odio e rancore mischiati a rabbia e delusione politica animi questi due signori che volutamente condannano una palese ragazzata senza nessun tipo di conseguenza come una violenza squadristica, organizzata, premeditata per intimorire chissà chi. Ci vediamo puntato il dito per responsabilità storiche di 90 anni fa come se fossimo stati noi i promotori della 2° Guerra Mondiale. I due signori devono capire che non hanno a che fare con un gruppetto di emarginati nostalgici ma con la migliore gioventù della provincia, che è riuscita con impegno, sacrificio, dedizione, militanza e serietà a ritagliarsi il suo spazio in Italia e a Rieti, e che oggi rappresenta sempre più studenti, universitari, lavoratori, volontari nell ‘ associazionismo e nello sport oltre che in molti casi amministratori locali seri ed impegnati. Mai ci sogneremmo di innescare violenza o una clima di odio, perché questo non favorisce chi lotta tutti i giorni nelle strade , nelle scuole e nei posti di lavoro per ritrovare la dignità del nostro popolo, ma solo sciacalli che vivono nell’ombra con le loro pensioni politiche da migliaia di euro o con stipendi da portaborse e escono una volta ogni 6 mesi con un comunicato stampa, che non hanno un militante e non riescono a coinvolgere un giovane nella loro attività figlia di una concezione ante caduta del muro di Berlino, che usano parole d’ordine del vecchio PC queste sì, relegate in un angolo dalla storia.

Ci scusiamo dunque per i due manifesti che hanno provocato l’animo dei nostri amici, non sarà mai nostra intenzione alzare un polverone di tensione; vi promettiamo che distribuiremo meno manifesti in giro, cosi eviteremo di invadere il vostro spazio politico… Vi testimoniamo anche noi, come il PD ha saggiamente fatto cavalcando la notizia per un po’ di propaganda anti Silvio e anti Emili, la nostra solidarietà e vicinanza con la speranza di vedervi forti come un tempo…almeno avremo qualcuno con cui confrontarci.

PANFILO IL GATTO ARCHEOLOGO PARLA ANCHE INGLESE E TEDESCO

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Mercoledì 23 marzo alle ore 17,30, presso la Sala Verde CARIRI sita in Rieti, Via Garibaldi, 262,  verranno presentati ai dirigenti scolastici ed agli insegnanti di lingua inglese e tedesca delle scuole di ogni ordine e grado di Rieti e provincia,  i libri: “Panfilo Cat Archaeologist” e “Ein Kater als Archaologe”,  traduzioni curate rispettivamente dalle professoresse Carla Muzi ed Angela Storsberg della versione italiana “Panfilo Gatto Archeologo” scritto da Rita Giovannelli ed illustrato da Luca Vannozzi.

“Nell’intenzione di collaborare al processo di internazionalizzazione del territorio reatino, -ha detto Alessandro Rinaldi, presidente della CARIRI- abbiamo dato il nostro sostegno alla “Rieti da Scoprire” al fine di far conoscere le nostre eccellenze anche attraverso una favola per bambini. I libri in lingua tedesca ed inglese potranno essere utile strumento di promozione nelle strutture ricettive della Sabina frequentate maggiormente da famiglie straniere e negli altri luoghi turistici del nostro territorio. Nello stesso tempo-ha continuato Rinaldi- potranno essere utilizzati dagli alunni locali per migliorare la conoscenza delle lingue. Molti sono infatti gli insegnanti che hanno espresso apprezzamenti per l’idea, unica nel suo genere nel panorama locale”.

Tutti i docenti presenti all’incontro riceveranno una copia omaggio del libro nella lingua insegnata. Seguirà un aperitivo. Il libro “Ein Kater als Archeologe” sarà presentato presto anche in Germania nella cittadina di Nordhorn, già gemellata con Rieti. 

SABINA RADICALE: CASAPOUND ED I SUOI GESTI AUDACI

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Anche Sabina Radicale esprime solidarietà ai comunisti italiani per l’intimidazione fascista che è a loro stata rivolta. Non è la prima volta, che giovanotti fascisti giocano a questi raid; ricordiamo per esempio quando Lotta Studentesca nel novembre di due anni fa gettò volantini ed affisse crocifissi nel palazzo di Roma dove hanno sede i radicali.

Non crediamo però ci sia da sopravvalutarli: questo non ci sembra squadrismo, ma piuttosto un gioco di "giovinezza, giovinezza" che dimostra solo la immaturità politica di questo movimento; e il "gesto dannunziano" non si concreta nella Buccari della beffa dei MAS o nella Vienna del volantinaggio aereo, ma più prosaicamente su un condominio di via Amatrice.

C’è poi da dire come non sono solo azioni così audaci, quelle in cui i ragazzi si producono: in una città nella quale il fascismo al potere nasconde i buchi di bilancio sotto il tappeto del decoro urbano, fermamente combattendo cartacce e scritte sui muri, questi squadristelli giocano a lasciare ovunque, come cani che marcano il territorio, i segni delle loro "attività" e del loro "pensiero". Lo fanno indisturbati, senza nessun richiamo dai loro padri politici; questi ultimi, costretti ad assumere un aplomb istituzionale nel ’94 quando ancora non ne erano pronti, sembrano, più che tollerarli, guardare loro con compiacimento, specchiandosi nella propria giovinezza politica bruscamente interrotta.

E’ per questo che non crediamo sia utile chiedere agli amministratori di prendere le distanze; tanto sia noi che i fascistelli sappiamo che farebbero solo finta.  Quello che chiediamo è che i vigili urbani facciano il loro dovere, perché questo fascismo in città è ormai questione di decoro urbano, e che i cittadini facciano tornare, alla prima occasione, nuovi e vecchi fascisti alla esclusiva cura delle loro memorie.