PALMERINI: RIETI AGGREGATA A ROMA PERDERA' LA SUA IDENTITA'

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E’ necessaria un’urgente analisi su ciò che sta accadendo in queste ore nella nostra nazione, i tanti proclami rischiano di far perdere di vista i veri motivi che hanno indotto il governo a varare una manovra finanziaria iniqua e dove gli unici “cuori a grondare sangue” sono quelli della povera gente che si vede di nuovo costretta a pagare gli errori dei nostri parlamentari, a dichiaralo è il segretario provinciale UGL – Marco Palmerini.

Il governo italiano è ostaggio della Banca Centrale Europea che impone all’Italia un vero e proprio programma di governo, – afferma Marco Palmerini – la BCE prescrive un elenco di misure di liberalizzazione di tutta la struttura dell’economia italiana, e come se non bastasse, la BCE mette il becco anche nel mercato del lavoro, esigendone una riforma che contenga una minore rigidità sui contratti a tempo indeterminato, implementando un sistema basato sulla flessibilità dei giovani e dei precari, ed infine per condire il tutto, chiede alcuni provvedimenti mirati all’indebolimento delle tutele dal licenziamento.

All’ordine di privatizzare in barba anche all’esito del recente referendum, all’imposizione di tagliare i costi della politica, all’invito a ridurre le tutele e i diritti dei lavoratori, il governo italiano s’inchina alla BCE ed obbedisce. Un suggerimento vorrei darlo io alla nostra classe dirigente politica, di ogni ordine e grado, incluso le inesistenti opposizioni – continua Palmerini – poiché si chiede più libertà nei licenziamenti, dateci una norma che permette di licenziare i politici incapaci, e lontani dai bisogni della gente che li ha eletti, prima della scadenza del proprio mandato. Naturalmente nel caso specifico non dovranno essere previste né buonuscita, né vitalizio.

Il nostro territorio – prosegue il segretario UGL – con questa manovra finanziaria sarà definitivamente destinato a diventare un luogo al servizio della capitale senza nessuna identità. Tagliare linearmente le provincie in considerazione della consistenza numerica della popolazione e senza tener conto delle specificità, è l’ennesimo strafalcione contenuto nella manovra. Qualcuno ci dovrebbe spiegare a quale provincia della regione Lazio Rieti sarà accorpata, la logica ci vedrebbe insieme a qualche provincia magari dell’Abruzzo, dell’Umbria o delle Marche, solo in questo caso questa manovra sarebbe una benedizione per Rieti, un sogno insomma, quello di sganciarsi definitivamente dal Lazio con Roma capitale.

Concordo – conclude Palmerini – con chi in questi giorni chiede di assumere una posizione decisa e determinata per contestare le scelte sciagurate per il nostro territorio, lottare tutti insieme per la sopravvivenza di Rieti provincia.

MELILLI: ISTITUIRE UN COORDINAMENTO TRA LE PROVINCE A RISCHIO SOPPRESSIONE

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"Ritengo interessante e appropriata l’idea del sindaco di Lodi Guerini di istituire un coordinamento delle città capoluogo delle Province a rischio soppressione, soprattutto perché arriva da un autorevole dirigente nazionale dell’Anci.

Un’iniziativa che trova ancor più giustificazione dopo le dichiarazioni del ministro Calderoli che ha annunciato che alla soppressione delle Province farà seguito anche quella delle Prefetture e degli uffici territoriali di Governo. Consiglio al sindaco Guerini di convocare anche i presidenti delle Province interessate".

COMITATO "LA ROTONDA 2010": LA ASL PENSI ANCHE AI CITTADINI DI CUPAELLO, VAZIA E MADONNA DEL PASSO

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Il Comitato “La Rotondo 2010” plaude alla solerzia della ASL che, attraverso il Dipartimento di prevenzione, ha informato il Comune sulla necessità di intraprendere una feroce battaglia contro i piccioni.

Lo stesso Comitato si chiede: l’ASL tanto diligente a tutelare la salute dei cittadini di Rieti città minacciata da alcune centinaia di piccioni, come intende tutelare la salute dei cittadini fuori del centro storico?

Per quanto tempo ancora gli abitanti di Cupaello devono respirare i fumi del vicino Impianto di Conglomerati bituminosi?

Gli abitanti di Madonna del Passo e di Vazia dovranno ancora sopportare le polveri sottili dell’impianto di inerti ubicato in Via Malfatti  e le esalazioni della fabbriche del Nucleo Industriale che possono altresì, arrecare danni ai malati del vicino Ospedale ed ai detenuti del Carcere Circondariale?

Si chiede pertanto, all’ASL di valutare la situazione ambientale dell’area di pertinenza del Nucleo Industriale e delle frazioni e con la stessa solerzia di informare chi ha la competenza per adottare le misure che riducano i rischi per la salute dei cittadini.

Al signor Sindaco si chiede:”Come mai dal 2008 si sono accertati scarichi abusivi nei fossi, nei fiumi e nei laghi nel Comune di Rieti e a tutt’oggi, dopo riunioni e sopralluoghi non sono state intraprese iniziative volte a debellare tali abusi?

Quando si emette un’ordinanza è dovere poi di farla rispettare, si chiede pertanto: In caso di inadempienza dei cittadini riguardo alla installazione dei dissuasori per i colombi, il Comune ha indetto una gara per intervenire?

Per le Chiese, gli edifici pubblici come vi comporterete?

CGIL, CISL, UIL: NO ALL'ABOLIZIONE DELLA PROVINCIA DI RIETI

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“Diciamo no all’abolizione della Provincia di Rieti chiedendoci se forse, non sarebbe il caso, nel Lazio, di indirizzare i tagli altrove.

Bisognerebbe ad esempio, evitare una discussione solo sui tagli ed invece, nell’ottica dell’istituzione di Roma capitale e della cosiddetta Area Metropolitana, di cui si parla sempre con più insistenza, individuare un progetto più adeguato e meno discriminatorio per i territori limitrofi e già oggi più penalizzati.

Dunque una operazione più equa, garantirebbe un notevole risparmio economico e nel contempo, permetterebbe di rafforzare le Province, in particolare quelle necessarie per la sopravvivenza dei territori che le stesse governano.
Appare evidente, visto il limite minimo di 300 mila abitanti inserito nella norma contenuta nella bozza della manovra all’esame del Consiglio dei Ministri, che nel Lazio, le Province soppresse saranno Rieti e Viterbo. La norma, se attuata, potrebbe costringere le due Province a confluire l’una all’interno dell’altra, prospettando una fusione di dubbia utilità. Ci chiediamo infatti che senso avrebbe l’accorpamento tra i due Enti, quali sarebbero i benefici, mentre le conseguenze che ne scaturirebbero sono già evidenti a tutti.

Siamo convinti che nel Lazio, le scelte oggi al vaglio del Governo, debbano essere subordinate alla definizione dell’Area Metropolitana e Roma capitale. Scelte di diversa natura apparirebbero intrise di pressapochismo. Concepite in assenza di un programma serio. In assenza di una razionalizzazione in grado incidere realmente sui costi della politica e sui privilegi della Casta, con gravi danni subiti dai cittadini.

Viceversa, troviamo interessante la razionalizzazione dei piccoli Comuni.
Dare efficienza e semplificare,  in questo senso, è necessario. Tuttavia, anche su questa misura c’è bisogno di una discussione legata al territorio, per trovare le giuste e opportune alternative e per garantire a tutti i cittadini pari opportunità, soprattutto garanzia di servizi alle fasce deboli.
 In definitiva, è urgente promuovere localmente una discussione aperta e partecipata, possibilmente con tempi limitati, per arrivare ad un progetto unitario da affidare alle nostre rappresentanze istituzionali e da sostenere con azioni di mobilitazione, se necessarie.

Al presidente Melilli, ai sindaci, al senatore Cicolani, l’onere e l’onore di mettersi alla testa del territorio di Rieti. Assolutamente necessario sarà avere dalla nostra parte la Regione Lazio e quindi, anche i consiglieri regionali, che con un’azione forte e decisa auspichiamo chiamino alla partecipazione la stessa Presidente Polverini”.

MELILLI: IL GOVERNO E LE RIFORME IMPROVVISATE A FERRAGOSTO

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"Quante ore occorreranno ancora al Governo per accorgersi che l’articolo 133 della Costituzione attribuisce ai Comuni e solo ad essi il potere di iniziativa per modificare le Province?

E quanto tempo occorrerà ancora per accorgersi che nei piccoli Comuni l’unica cosa che è stata eliminata è la Democrazia con la scomparsa delle minoranze?

Il ministro Tremonti annuncia che leggeremo domani in Gazzetta la manovra. Siamo tutti curiosi di vedere se su questi temi siamo alla solita fiera degli annunci e ancor più curiosi di sapere quale costituzionalista li ha ispirati.

L’unica cosa certa è che al di la delle riforme improvvisate a Ferragosto, i Comuni e le Province non esistono più perché non hanno più risorse e non perché qualche buontempone annuncia la loro riduzione".

DE SANTIS, PD: NO ALL’ABOLIZIONE DELLA PROVINCIA DI RIETI

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La misura contenuta nella manovra finanziaria porterà alla scomparsa di oltre 30 province sotto i 300 mila abitanti, questo secondo il criterio devastante del solo dato numerico degli abitanti, senza invece tenere conto delle complesse realtà dei territori e della loro storia.

Per la città di Rieti, questa scelta del governo Berlusconi, rappresenta la condanna a morte, certa ed eseguibile a partire dal 2013.

E’ infatti evidente che la soppressione dell’entità territoriale ed amministrativa della Provincia di Rieti, porterà alla scomparsa delle sedi decentrate dello stato (Prefettura, Inps, Inpad, comandi provinciali ecc.), alla riduzione delle realtà scolastiche, al depotenziamento dell’Ospedale di Rieti, con conseguente diminuzione dei posti di lavoro diretti e dell’indotto generato. Rieti rischia di ridiventare quella ante 1927 con meno di 28.000 abitanti, cioè un paese senza prospettive e futuro.

E’ necessario che questa scelta scellerata e priva di senso, sia economico che politico, venga combattuta dai partiti, dalle istituzioni locali e soprattutto dal senso civico e di identità territoriale e di orgoglio dei cittadini di Rieti e della sua Provincia.

Bisogna porre al Governo nell’ambito del dibattito parlamentare, la rivisitazione della norma di abolizione delle Province attraverso ad esempio, l’abolizione delle Province che ricadono nelle  aree metropolitane, l’abolizione delle Province che sono state istituite negli ultimi 10 anni e che non hanno storia, l’accorpamento dei Comuni delle Province delle aree metropolitane alle province limitrofe al fine di aumentarne il numero degli abitanti.
Questo per Rieti significherebbe che molti Comuni della cintura Romana potrebbero essere accorparti alla nostra Provincia facendole raggiungere la soglia dei 300 mila abitanti.

Concordo con il Presidente del Consiglio Comunale della città di Rieti che è necessario convocare con urgenza il Consiglio Comunale ed attivare immediatamente uno strumento di convocazione  permanente di tutti i Consigli Comunali dei Comuni e del Consiglio Provinciale, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e del mondo del commercio e delle imprese, al fine di difendere il nostro interesse a rimanere una Provincia, se vogliamo più grande in termini di dimensioni territoriali e di abitanti e non invece una depandance ternana o peggio ancora viterbese.

ANCHE RIETI TRA LE PROVINCE TAGLIATE DALLA MANOVRA "SALVA ITALIA"

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Con la nuova manovra del Governo sono 36 le Province che verranno cancellate.
La bozza del decreto prevede il taglio degli enti con meno di 300 mila abitanti (basata sul censimento 2011).

In più dovrebbero scomparire anche diversi comuni. E’ chiaro che il testo è ancora da approfondire  nei dettagli e quindi passibile di modifiche.

Ad oggi secondo il testo predisposto dal ministro  Tremonti, è comunque prevista la soppressione delle Province sotto i 300 mila abitanti, fusione dei Comuni sotto i mille abitanti, con sindaco che rivestirà anche il ruolo di assessore, e la riduzione dei componenti nei Consigli regionali.

Questo l’elenco delle 36 province sotto i 300 mila abitanti, comprese quelle delle regioni a statuto speciale, che rischiano di sparire in base alla norma contenuta nella bozza della manovra all’esame del Consiglio dei ministri, definita “salva Italia”.

Aosta, Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Benevento, Biella, Caltanissetta, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Crotone, Enna, Fermo, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, Lodi, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Piacenza, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Trieste, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Vibo Valentia.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "TERMINILLO UNA MONTAGNA DI RICORDI"

Si svolgerà sabato 13 Agosto alle ore 17,00 presso l’Hotel Cristallo del Terminillo la presentazione del Libro “Terminillo una montagna di ricordi“ realizzato da Franco Ferriani e Giuliano Rossi in collaborazione della Provincia di Rieti Asessorato alle Politiche Turistiche e l’Amministrazione dei Beni Civici di Vazia, un libro che contribuisce a far rivivere attraverso le vicende legate ai rifugi alpini, agli impianti sportivi ai grandi alberghi ed ai vari personaggi famosi le emozioni dei bei tempi del Terminillo.

NUOVI APPUNTAMENTI PER VISITARE LA RIETI SOTTERRANEA

Nuovi appuntamenti per visitare la Rieti Sotterranea:

Sabato          13 AGOSTO ORE 18.00
Domenica      14 AGOSTO ORE 11.00
Martedi          16 AGOSTO ORE 11.00
Venerdi          19 AGOSTO ORE 10.00
Sabato           20 AGOSTO ORE 18.00

La guida attenderà chi volesse partecipare alle visite guidate a piazza Cavour, nei pressi del ponte romano vicino al cartello Rieti Sotterranea. Costo € 4.00 per persona. info 347-7279591

A RIETI LA FESTA DEL COVO 2012

Sarà la città di Rieti la protagonista della Festa del Covo 2012 che si svolge da 73 anni a Campocavallo di Osimo (AN).

Una festa nata per celebrare il grano, prodotto-principe della terra, attraverso il culto religioso dei campi rimasto intatto nel corso degli anni.

Non a caso il Covo è la rappresentazione in scala di un insigne monumento della religiosità (gli ultimi sette hanno riguardato Lourdes, Padova, Santiago de Compostela, S.Basilio di Mosca, Altotting, Pompei, mentre il 2011 è dedicato al simbolo eucaristico per via dell’imminente Congresso Eucaristico nazionale di Ancona) costruito esclusivamente con spighe di grano, attraverso sette mesi di lungo lavoro.

La conferma della scelta di Rieti viene dal dott. Raimondo Orsetti, presidente del Comitato organizzatore della Festa del Covo: "Oltre all’affinità elettiva e ideale con Rieti, non dimentico la presenza di S.E. Delio Lucarelli, vescovo di Rieti e marchigiano di nascita nonchè quella di Padre Olindo BALDASSA, già Rettore della Basilica del Santo di Padova e cittadino onorario sia di Rieti che di Osimo. Proprio Padre Olindo Baldassa, insieme con Fabrizio Tomassoni, della Commissione per il programma delle celebrazioni per il Bicentenario della Pia Unione S.Antonio di Padova di Rieti, ci ha sottoposto la possibilità di questo gemellaggio Rieti-Osimo, da inserire nell’ambito delle celebrazioni per il Giubileo della più importante confraternita antoniana di Rieti e noi siamo stati ben lieti di aderire a questa istanza. Nel prossimo mese di settembre con i maestri del Covo saremo a Rieti per scegliere il soggetto: o la Cattedrale di S. Maria Assunta o la Chiesa di S. Francesco".

Fabrizio Tomassoni, referente della Commissione per il programma delle celebrazioni del Bicentenario della Pia Unione S.Antonio di Rieti: "Siamo grati agli amici di Osimo per la scelta di Rieti quale città-simbolo per la Festa del Covo 2012. Questo evento, infatti, si inserirà a pieno titolo nelle manifestazioni che caratterizzeranno il Bicentenario della fondazione della Pia Unione S. Antonio di Rieti, il cui inizio ufficiale è fissato per il 15 febbraio 2012, festa della Lingua benedetta di S. Antonio, protraendosi fino alla solennità della Immacolata Concezione del 2012.

Infatti, la Commissione nata all’interno dell’Assemblea della Pia Unione S. Antonio e presieduta dal cappellano, don Roberto D’Ammando, ha allestito sia il programma liturgico, già trasmesso al nostro Vescovo, sia quello civile, di cui manca solo la presa d’atto del Consiglio direttivo della Pia Unione stessa. Intendiamo dare lustro a questo evento giubilare, approfondendo la figura e il pensiero del nostro Santo e inserendo anche momenti come quelli della Festa del Covo che, non solo, faranno ulteriormente conoscere Rieti ma permetteranno di far uscire dai semplici confini cittadini una Festa, come quella di S. Antonio, che merita a giusto titolo un’eco per lo meno nazionale".