PD Rieti: “Grande preoccupazione per i licenziamenti Bdtronic e crisi industriale del territorio reatino”

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Il Centro Sinistra di Rieti esprime profonda preoccupazione per la decisione della Bdtronic (ex RCM) di licenziare 21 lavoratori, un atto giudicato inaccettabile e ingiustificato. Siamo vicini ai lavoratori e alle loro famiglie in questo momento di grande difficoltà. È necessario evitare i licenziamenti, ricorrendo a strumenti alternativi come la Cassa Integrazione e avviando un serio processo di riorganizzazione e rilancio dell’attività produttiva. Riteniamo inaccettabile che Bdtronic avvii una dismissione delle attività nel Nucleo Industriale di Rieti, mettendo a rischio decine di altri posti di lavoro. Chiediamo perciò l’intervento urgente delle Istituzioni, affinché si apra un tavolo immediato di confronto con l’azienda tedesca, la Regione Lazio e il Governo nazionale, per individuare soluzioni concrete che tutelino l’occupazione. La crisi Bdtronic si inserisce in un contesto già drammatico che coinvolge altre realtà industriali come IMR, Reset, Aarte, Smd e i circa 200 lavoratori ex Alcatel, Ritel, Solsonica. Senza un impegno serio da parte della Regione e del Governo, rischiamo un progressivo impoverimento della nostra realtà industriale e più in generale economica. Il Centro Sinistra chiede di rafforzare le politiche di sostegno alle imprese e di favorire la creazione di nuove attività attraverso incentivi mirati a partire dall’inclusione della Provincia di Rieti nelle Zone Economiche Speciali (ZES). È gravissimo che in Commissione Bilancio i parlamentari di Lega e Fratelli d’Italia abbiano votato contro l’inclusione del Lazio nelle ZES, smentendo l’unanimità espressa dal Consiglio Comunale e le rassicurazioni del Sindaco di Rieti. Il Centro Sinistra, con i propri rappresentanti in Parlamento, continuerà la battaglia per l’inserimento di Rieti nelle ZES, auspicando un ripensamento da parte dei partiti di Governo e un maggiore impegno della Regione Lazio, oggi sempre più assente nelle vicende del territorio reatino

Gianfrancesco Tedeschi è il nuovo direttore INPS Rieti

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Il dott. Vincenzo Damato, Direttore regionale Inps Lazio, ha attribuito l’incarico di direttore della Direzione Provinciale Inps di Rieti, con decorrenza 1° ottobre 2025, al dott. Gianfrancesco Tedeschi. Subentra ad un breve interim della dott.ssa Vittoria Romeo, attuale direttrice di Viterbo, ed a un triennio in cui la direzione provinciale è stata guidata dal dott. Antonio Ziccarelli. Napoletano, sposato con due figli, Gianfrancesco Tedeschi è dirigente dal 2004. Porta con sé una significativa esperienza accumulata, dal 2010, all’interno dell’Istituto della Previdenza Sociale e un curriculum professionale che lo ha visto ricoprire diversi incarichi di dirigente e/o direttore anche presso altre Pubbliche Amministrazioni. Il neodirettore di Rieti, dopo aver avviato in questi giorni gli incontri organizzativi delle attività con tutti i dipendenti degli Uffici di Sede e dell’Agenzia di Poggio Mirteto, prenderà contatto con i vertici delle Autorità locali, e con gli Enti e associazioni territoriali rappresentativi dei settori economico/sociale e del mondo del lavoro, al fine di attivare una fattiva e duratura sinergia istituzionale. Con tutti si è detto disposto alla più ampia disponibilità al confronto ed al dialogo, confidando nella piena collaborazione per contribuire alla crescita ed al miglioramento dei servizi al territorio.

Maltempo, attivato il COC del Comune di Rieti

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Il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, ha firmato l’ordinanza di attivazione del COC – Centro Operativo Comunale per condizioni meteorologiche avverse in risposta all’allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale del 22 ottobre 2025 con previsione che dal primo pomeriggio del 23 ottobre, e per le successive 18-24 ore, di venti forti da quadranti occidentali con raffiche di burrasca, fino a burrasca forte sui settori appenninici. Il COC, istituto presso i locali comunale di via Foresta, 2 sede del Comando di Polizia Locale sarà attivo fino al termine delle esigenze.

Gianni Mastroiaco, raccolta di firme per l’intitolazione di una tribuna dello Stadio

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Perché sugli spalti, il tifo e la passione per lo sport siano un terreno d’incontro, di scambio e di gioia. A quarant’anni dal sacrificio di Gianni Mastroiaco, una delle 39 vittime dell’Heysel, si rinnova la volontà di tanti amici e familiari del giovane di Casette che a soli vent’anni ha pagato con la vita il suo amore più grande, quello per il calcio. Dopo il tributo dedicato a Mastroiaco durante l’ultima edizione del Rieti Sport Festival, con il parere positivo dell’assessore comunale alla Manutenzione, Decoro Urbano e Frazioni Fabio Nobili e dell’assessore allo Sport e vicesindaco Chiara Mestichelli, ha preso il via una raccolta di firme a sostegno della proposta di intitolazione di un luogo pubblico alla memoria di Gianni. L’obiettivo, che sarà trasmesso alla Commissione per la denominazione dei luoghi di pubblico interesse, sarà quello di legare il nome di Gianni Mastroiaco a una delle due tribune dello Stadio Centro d’Italia-Manlio Scopigno. Grazie all’impegno del fratello Claudio e dei suoi genitori Santa e Raniero, l’iniziativa ha già raccolto centinaia di adesioni, affinché si realizzi un desiderio coltivato per anni, quello che la città di Rieti, come già fatto da tante altre amministrazioni in tutta Italia, mantenga vivo il ricordo di questo sacrificio, affinché la tragedia che segnò Bruxelles il 29 maggio 1985 in occasione della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool non resti un episodio del passato ma continui a rappresentare un momento di riflessione profonda e ispiri le giovani generazioni. Legare stabilmente il nome di Mastroiaco al nostro stadio rappresenterebbe un forte messaggio di non violenza e rispetto in un momento in cui tutti si interrogano sulle strategie per rendere lo sport più sicuro per tutti. Chi vuole partecipare alla raccolta delle firme troverà gli elenchi presso anche il Bar Picchi di Casette e l’alimentari Fabio Market di via Donatello (Madonna del Cuore). Per ulteriori informazioni: 334.9122351

Omicidio Marianella, i tre indagati sono arrivati in Tribunale per la convalida dell’arresto

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Con un po’ di anticipo sul programma iniziale, intorno alle 14:15 di oggi, 23 ottobre, i tre indagati per l’omicidio dell’autista Raffaele Marianella avvenuto sulla Rieti – Terni, sono arrivati in Tribunale per la convalida dell’arresto.

L’amore senza barriere

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Dal 2022 presso il Polo Autismo Sant’Eusanio è stato attivato lo sportello “Una carezza per l’autismo”, un servizio affidato a operatori qualificati della onlus Loco Motiva con l’obiettivo di educare persone adulte con disabilità a gestire serenamente la propria sfera emotiva, affettiva e sessuale. “Per il carattere innovativo e il valore del servizio reso – afferma Nunzio Virgilio Paolucci presidente di Loco Motiva – il progetto è stato condiviso e cofinanziato dalla Fondazione Varrone che ringrazio per la sensibilità, la vicinanza e, visto l’argomento tabù, l’innegabile coraggio. Tappa indispensabile di questo percorso di “emersione” della sfera sessuale dal vissuto di persone con disabilità è la formazione di coloro che con esse si rapportano quotidianamente: genitori, insegnanti, terapisti, operatori delle strutture inclusive”. Sono stati infatti proposti in questi due anni cicli di incontri con esperti e sessuologi, on line e in presenza, propedeutici alla definizione di una nuova figura professionale: l’OEAS, l’Operatore all’Emotività, all’Affettività e alla Sessualità, che dopo adeguata selezione e formazione potrà interagire con le persone con disabilità per aiutarle ad avere una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé, a prendersi cura del proprio corpo, a vivere la propria sessualità e le proprie relazioni affettive in modo attivo e responsabile. “Venerdì 24 Ottobre – ci racconta Paolucci – ospiteremo il dott. Giovanni Magoni, psicologo e conduttore ANFFAS di gruppi sulla sessualità, con un nuovo momento formativo “Autismo: un approccio etico” che si terrà al mattino presso la nuova sala convegni del Polo Autismo Sant’Eusanio di Loco Motiva, rivolto agli operatori socio-sanitari delle organizzazioni e enti che si occupano di persone con disabilità e ai docenti delle Scuole di I e II grado di Rieti e provincia. Nel pomeriggio si darà spazio per  la prima volta a Rieti ad un “gruppo di ascolto, confronto e sostegno” condotto dal Dr. Magoni e dedicato alle mamme e papà, che potranno condividere esperienze, fatiche e soluzioni in un contesto protetto, ricevendo supporto reciproco e informazioni utili”.  

Violenta rissa ad Antrodoco. Denunciati i responsabili

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Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Stazione di Antrodoco hanno deferito in stato di libertà cinque cittadini stranieri, regolarmente presenti sul territorio nazionale, ritenuti responsabili di aver preso parte a una violenta rissa avvenuta nella serata del 22 ottobre, in piazza del Popolo di Antrodoco. L’episodio, verificatosi intorno alle ore 20, ha visto coinvolti due gruppi di giovani uomini di età compresa tra i 19 e i 32 anni, tutti extracomunitari ma domiciliati nel comune reatino e impiegati come operai presso diverse aziende della zona. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, la lite sarebbe scaturita per futili motivi, degenerando rapidamente in un violento scontro fisico che ha attirato l’attenzione dei passanti e dei residenti i quali, molto spaventati, tramite il Numero di Emergenza 112, hanno richiesto un immediato intervento dei militari dell’Arma. A seguito dei fatti, uno dei partecipanti ha riportato lesioni di maggiore gravità, tali da richiedere il trasferimento d’urgenza presso l’Ospedale Agostino Gemelli di Roma, dove è tuttora ricoverato con una prognosi di 30 giorni. Gli altri quattro soggetti coinvolti sono stati invece accompagnati presso l’Ospedale Civile di Rieti, dove hanno ricevuto le cure del caso e sono stati successivamente dimessi con ferite lievi. Le indagini, condotte nell’immediatezza dai militari della Stazione Carabinieri di Antrodoco, hanno consentito di identificare in tempi rapidissimi tutti i partecipanti alla rissa i quali sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Rieti. Sono attualmente al vaglio le immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza presente nella zona, che potranno fornire ulteriori elementi utili per chiarire le fasi dell’accaduto e le rispettive responsabilità individuali. Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.

Inaugurato dal CAI Rieti il nuovo impianto di depurazione acque reflue del Rifugio Angelo Sebastiani al Terminillo

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I rifugi del CAI sono diventati “sentinelle” dell’ambiente montano attraverso un progetto di monitoraggio del clima e dell’ambiente. Questa iniziativa, sviluppata in collaborazione con il CNR, utilizza i rifugi come stazioni di raccolta dati per monitorare i cambiamenti climatici e ambientali su tutto il territorio nazionale. Il turismo di montagna in Italia è in forte incremento, veicolando decine di milioni di persone nelle nostre splendide comunità anche in alta quota e si rende sempre più impellente un approccio sostenibile al delicato ambiente montano. Per questo il CAI, con il suo enorme patrimonio di rifugi dislocati da nord a sud, arco alpino, dorsale appenninica e isole, è diventato il punto di riferimento per tutti coloro che si avvicinano alla montagna. Il CAI, riconosciuto quale associazione di protezione ambientale dal Ministero dell’Ambiente fin dal 1986, svolge un ruolo centrale e responsabilizzato di tutela e salvaguardia dell’ambiente montano. La gestione sostenibile delle acque non è solo un obbligo normativo imposto dal T.U. Ambientale (D.Lgs 152/06) ma entra quindi a pieno titolo nell’attività sostenuta dal CAI. La Sezione CAI di Rieti è orgogliosa di essere stata la prima ad installare, a servizio del suo Rifugio Angelo Sebastiani al Terminillo, la tecnologia Biowater di Dorabaltea, utilizzata a tutte le latitudini del mondo, dall’alta montagna alla pianura, dall’equatore al circolo polare artico, risultata particolarmente funzionale alle esigenze dei rifugi di montagna.  La mattina di sabato 18 ottobre 2025 al Rifugio Angelo Sebastiani si è svolta l’inaugurazione del realizzato nuovo impianto di depurazione delle acque reflue del Rifugio con l’utilizzo di tecnologia all’avanguardia e prima applicazione a servizio di un rifugio CAI. Tra i presenti, oltre a istituzioni locali, componenti il Consiglio Direttivo Sezionale, componenti del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza della Stazione di Antrodoco, l’Arch. Luigi Giamogante con studio professionale a Rieti e titolare di un’impresa di costruzioni , Massimiliano Andreassi, componente SOROA (Struttura Operativa Rifugi e Opere Alpine), e Massimo Pezzopane, componente Commissione Cultura sezionale, ambedue della Sezione CAI dell’Aquila, Massimo Caratelli, responsabile della Commissione Rifugi della Sezione CAI di Roma nonché Presidente OTTO ROA CMI. Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Sezione di Rieti, Francesco Battisti, è intervenuto Angelo Marsini, presidente della stessa Sezione al tempo della partecipazione al bando “Fondo stabile pro rifugi 2022”, che ha ricordato l’opportunità offerta per procedere al necessario adeguamento dell’impianto di smaltimento dei reflui del Rifugio, ormai datato e non rispondente alle esigenze di smaltimento legate al flusso dei frequentatori, considerata l’assenza in loco di rete fognaria dove allacciare l’utenza rifugio. Tale opportunità è stata resa possibile dall’operato di Marcello Borrone che, al momento di pubblicazione del bando 2022, ricopriva la carica di componente della CCROA (Commissione Centrale Rifugi e Opere Alpine) e che si è adoperato perché fosse previsto il contributo a fondo perduto anche per i rifugi di categoria A (tale è il rifugio A. Sebastiani)  e B della catena appenninica e delle isole. Angelo Marsini ha sottolineato l’importanza della scelta della Sezione di Rieti nell’aver dotato il Rifugio di un’opera tecnologicamente innovativa di significativa valenza ambientale che sostanzia, di fatto, l’attenzione e la tutela per l’ambiente montano, valori culturali propri del CAI, auspicando che tale scelta impiantistica possa servire da esempio per ulteriori applicazioni all’interno del mondo dei rifugi CAI. L’installazione della tecnologia Biowater consente oggi al rifugio Angelo Sebastiani di far rivivere l’acqua 3 volte: quando la usa, quando la depura e quando la ridona all’ambiente pulita. E’ seguìto l’intervento, molto apprezzato, dell’Ing. Massimo Filipponi, socio della Sezione di Rieti, progettista dell’impianto e direttore lavori, e di Moreno Cecconi, Presidente di Dorabaltea Group srl, società che opera nel settore della depurazione delle acque reflue con 20 anni di storia, circa 3000 impianti installati a servizio di edifici residenziali, attività turistiche ed industriali che hanno consentito di trasformare oltre 46 milioni di metri cubi di acqua di scarto in una nuova risorsa idrica pulita per l’ambiente. È stata fatta una ricerca della migliore tecnologia che rispondesse a tutti i bisogni delle strutture di montagna : forniture elettriche limitate o inesistenti dei rifugi, elevate difficoltà logistiche, spazi di installazione limitati e difficoltosi, funzionamento con elevate fluttuazioni di carico di persone, difficoltà degli interventi di manutenzione, funzionamento a basse temperature e efficienza depurativa rispettosa della normativa ambientale per lo scarico di acque reflue in zone sensibili. La scelta è ricaduta sull’impianto di depurazione Biowater di Dorabaltea funzionante senza energia elettrica, con tecnologia brevettata Biorock in fibra di roccia vulcanica naturale contenuta all’interno di vasche costruite in materiale plastico riciclabile al 100%; l’impianto è compatto e fornito in unità modulari monoblocco in polietilene leggero e resistente, completamente interrabile, azzerando quindi l’impatto visivo nell’ambiente, e modulare quindi facilmente trasportabile anche per utenze superiori ai 30 abitanti con efficienze depurative conformi al D.Lgs 152/06 e certificate secondo la norma tecnica CE EN12566.

Docente della Sabina finge di avere un titolo di specializzazione per insegnare in realtà mai conseguito: denunciata

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I Carabinieri della Stazione di Poggio Mirteto, a conclusione di un’attività d’indagine, hanno denunciato in stato di libertà una donna di 36 anni, originaria della Bassa Sabina, ritenuta responsabile del reato di falsa attestazione a pubblico ufficiale sulla propria identità o su qualità personali proprie. La vicenda trae origine dalla segnalazione effettuata dal Dirigente Scolastico di un Istituto d’Istruzione superiore della Bassa Sabina che, all’inizio dell’anno scolastico, dopo aver incontrato i nuovi insegnanti assegnati alla struttura, ha ritenuto opportuno verificare con attenzione i requisiti e i titoli dichiarati da ciascuno di loro. Nel corso di tali accertamenti, è emersa un’apparente anomalia nella documentazione fornita da una docente, circostanza che ha spinto il Dirigente a rivolgersi tempestivamente ai Carabinieri della Stazione di Poggio Mirteto per le necessarie verifiche.

Gli accertamenti immediatamente avviati dai militari dell’Arma hanno consentito, in breve tempo, di appurare che la donna, nel proprio curriculum vitae presentato per l’assunzione, aveva dichiarato di possedere un titolo di specializzazione rilasciato da un’università telematica italiana. Tuttavia, dalle verifiche effettuate presso l’Ateneo in questione, è emerso che la 36enne non aveva mai conseguito il titolo accademico indicato, risultando quindi la dichiarazione completamente priva di fondamento. Alla luce dell’evidenza dei fatti e della documentazione raccolta, la donna è stata deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Rieti. L’istituto scolastico interessato, informato degli sviluppi investigativi, procederà ora nei suoi confronti adottando i previsti provvedimenti di carattere amministrativo.

Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.