GUARDIA DI FINANZA: MAXI EVASIONE FISCALE SCOPERTA NELL'ALTO CICOLANO

DiscaricaLa Guardia di Finanza di Antrodoco ha scoperto, al termine di una complessa ed articolata ispezione tributaria conclusa nei giorni scorsi, una maxi evasione fiscale con cui una società, operante anche con lavoratori a nero nell’Alto cicolano, ha sottratto al Fisco imponibili ed imposte per un ammontare complessivo di circa 30 milioni di euro.

Il rappresentante legale, tale M.P. di Roma, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rieti per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti ed omessa dichiarazione fiscale, oltre che per numerosi e ripetuti reati ambientali. L’importante operazione ha preso le mosse da una attività di ricerca in materia ambientale che ha portato all’individuazione ed al successivo sequestro, sotto il coordinamento della predetta Autorità Giudiziaria, di una discarica abusiva di 55.000 mq nel comune di Corvaro di Borgorose, attigua alla sede della società stessa, parimenti sottoposta a sequestro.

L’imprenditore utilizzava la discarica, priva di qualsivoglia protezione e impermeabilizzazione, quale deposito di scarti di lavorazione industriale e materiale altamente inquinante, che aveva già contaminato il terreno sottostante per circa mezzo metro di profondità.

Con lo smaltimento illecito dei rifiuti per conto di terzi il M.P. intascava danaro per svariati migliaia di euro e così “arrotondava” i già consistenti proventi derivanti dall’attività ordinaria di commercio all’ingrosso di macchinari.

I successivi accertamenti fiscali svolti hanno permesso di scoprire che tutti i profitti conseguiti dall’imprenditore, lecitamente ed illecitamente, non sono mai stati dichiarati al Fisco, anche perché alterati da fatture false, e gli hanno permesso di vivere in una lussuosa quanto imponente villa in Corvaro, con tanto di depandance e piscina.

La ricostruzione dei flussi finanziari, realizzata grazie a controlli e riscontri incrociati di dati presso i clienti e fornitori della società, svolto anche fuori dai confini regionali, è stata resa difficoltosa a causa della totale mancanza di contabilità presso la società verificata che, guarda caso, in epoca non sospetta ne aveva denunciato il furto.

Alla società sono state contestate, oltre a numerose violazioni di carattere formale, l’omessa dichiarazione di redditi per oltre 22 milioni di euro, di IVA per oltre 6 milioni di euro e un’IRAP per oltre 1 milione di euro. Sono stati altresì scoperti 2 lavoratori completamente in nero, in violazione di ogni norma sotto il profilo contributivo, previdenziale ed assicurativo e soprattutto in materia di sicurezza.

Proseguono le attività di controllo da parte degli uomini del Comando Provinciale.