GLI AGENTI DEL CFS SALVANO UN CINGHIALE INTRAPPOLATO IN UN LACCIO

Cinghiale salavato dalla Foresta di Rieti
Sarebbe andato incontro ad una morte atroce un maestoso esemplare di cinghiale rimasto intrappolato in un laccio teso dai bracconieri.
 
A notare il cinghiale erano stati dei passanti attratti in prima battuta dai rumori e dallo sbuffare dell’animale, per poi scoprire che tutta quella confusione a pochi metri dalla strada, era generata da un grosso cinghiale intrappolato in mezzo alla vegetazione.
 
Prontamente i cittadini hanno contatto il numero vedere di emergenze ambientali 1515 del C.F.S. per segnalare l’accaduto.

Gli agenti del Comando Stazione Forestale di Contigliano giunti sul posto si sono subito resi conto che non sarebbe stato facile liberare il selvatico, sia per la mole che per le condizioni in cui si trovava. L’animale, era rimasto intrappolato da un cordino in acciaio noto come “laccio” che era assicurato ad un alberello, rimasto incastrato nella fitta vegetazione dopo che il cinghiale lo aveva divelto per poi trascinarlo. Dopo alcuni tentativi di tagliare il cordino in acciaio che intrappolava il grosso cinghiale maschio dal peso stimato di circa 100 Kg, gli agenti hanno richiesto l’intervento sul posto di un veterinario della ASL. 

 
L’unica soluzione per risolvere il problema è stata quella di anestetizzare il selvatico per poterlo finalmente liberare. Non appena il sonnifero ha fatto effetto il “laccio” è stato rimosso e dopo qualche minuto il giovane cinghiale ha ripreso a corre nel fitto della vegetazione. I Forestali hanno perlustrato la zona rinvenendo altri due “lacci” pronti a colpire, che sono stati prontamente rimossi e posti sotto sequestro. Le indagini per risalire all’autore o agli autori della pratica illegale di caccia sono tutt’ora in corso da parte degli Agenti del Comando Stazione Forestale di Rieti, competente per territorio. 
 
Il Comando Provinciale del C.F.S. di Rieti, ricorda che i “lacci” sono classificati mezzi di caccia non consentiti e quindi completamente illegali, inoltre tali strumenti infliggono al malcapitato animale sofferenze atroci fino a causarne la morte. Inoltre i “lacci” non fanno distinzione tra selvaggine e non, per cui spesso sono stati ritrovati anche cani da caccia caduti in trappola.