Fratini, vicesindaco Fara in Sabina: “Stiamo lavorando per un hub vaccinale e un Commissariato di Polizia”

Stamane nuovo appuntamento con la rubrica A TU PER TU, in diretta su Radiomondo e Rietinvetrina. Ospite il vicesindaco di Fara in Sabina, Simone Fratini, che ha rilasciato importanti dichiarazioni sulla gestione dell’emergenza Covid e sull’importanza di garantire maggiore sicurezza sul territorio comunale:

“La creazione di un centro vaccinale a Fara in Sabina al momento è un auspicio, più che un progetto. Un’idea su cui crediamo molto come cittadini, amministratori e classe dirigente del Comune. Chiaramente, ognuno di noi prima di essere amministratore è cittadino. Riteniamo che Fara abbia tutti i diritti e le potenzialità per ospitare un centro vaccinale. Principalmente perché è il secondo Comune della provincia di Rieti, con circa 14mila abitanti, poi, poiché costituisce una densa porta d’interscambio tra provincie: il centro vaccinale, quindi, servirebbe gran parte della popolazione reatina e romana.

Altra motivazione per cui ritengo necessario istituire un centro vaccinale è controllare gli ingressi e le uscite dal territorio, frequenti a Fara, importante nodo di scambio, e poter così intercettare questo maledetto virus. Proprio a causa dell’imponente circolazione sul territorio, i numeri del Covid si sono alzati negli ultimi mesi, portando Fara a divenire zona rossa, cosa che ha scatenato molte polemiche. La decisione è stata emanata dalla regione Lazio (l’amministrazione comunale ha solamente trasmesso i dati alla ASL, mettendosi a disposizione per qualunque iniziativa di contenimento dei casi).

Purtroppo, è stata duramente colpita la classe del commercio, sulla quale, come Comune, abbiamo cercato di garantire ristori a tutti i commercianti che hanno subito le chiusure, con contributi una tantum di 700 euro. Sicuramente non una grande cifra, ma che permetterà almeno di respirare. Nel bilancio che abbiamo approvato ieri, 6 maggio 2021, è inoltre previsto un contributo di 60mila euro per le classi commerciali.

Detto questo, vorremmo l’apertura di un centro vaccinale così da mettere in sicurezza tutti i cittadini, compresi i commercianti, in modo che si possa ripartire con la vita normale sul territorio e affinché queste classi possano tornare a respirare. Per un obiettivo del genere, è importante togliere il coprifuoco, che penalizza anche ristoranti e altri commercianti aperti la sera.

La creazione del centro vaccinale a Fara agevolerebbe di molto la vita quotidiana degli studenti: solo il polo didattico conta circa 6mila studenti, quindi il centro metterebbe in sicurezza una fetta importante della popolazione. Mentre per la fascia prescolare, già da novembre avevamo chiesto alla Regione Lazio e alla ASL, di concerto con dodici sindaci della Sabina reatina e romana, la creazione di un drive-in pediatrico, a cadenza settimanale, che avrebbe risposto ad un bacino d’utenza di circa 60mila persone. Questo per poter almeno monitorare la salute e la positività dei bambini, dal momento che saranno gli ultimi ad essere vaccinati, per tanti motivi.

Ieri si sono conclusi i test salivari sulla popolazione scolastica, iniziati da diverse settimane. Prima dei salivari, con Amazon e Croce Blu, abbiamo fatto dei test rapidi, durante la zona rossa. Successivamente, con la ASL, abbiamo avviato il controllo con test salivari, nuova frontiera del test, meno invasiva. Proprio oggi, termineremo i controlli con una parte delle scuole medie.

Concludo dicendo che avremmo bisogno di maggiori unità per la sicurezza, così da controllare bene il territorio, che è molto vasto. Per questo, si presenta la necessità di istituire un commissariato di Polizia a Fara”.