FESTA DELL'OLIO 2009 A SALISANO

Festa dell'olio a Salisano

Salisano come un museo. Oltre duemila persone, giunte nel paesino sabino per prendere parte alle Festa dell’Olio 2009 e per partecipare alla inaugurazione di un modernissimo frantoio per la lavorazione del dop extravergine a freddo, sono rimaste addirittura stupite nel trovare le stradine del centro storico tutte lastricate a pietra e linde, le case e i palazzetti completamente restaurati e ristrutturati, con sui muri neppure una scritta di quelle che invece rovinano anche i monumenti nel capoluogo reatino.

Sulla elegante pavimentazione neanche un pezzo di carta o un pacchetto vuoto di sigarette, a significare che la giunta guidata dal sindaco Luciano Neri, ormai un veterano della carica, ha lavorato sodo, non solo per allestire la Festa dell’olio, ma soprattuto ha creato una cultura di salvaguardia dell’ambiente che, appena fuori, sui colli fitti di olivi, ha mostrato a romani, reatini, ternani, i turisti della domenica, una natura quasi incontaminata. Il sindaco Neri, i ragazzi della pro-loco, e i tantissimi volontari che li hanno affiancati, hanno servito due migliaia di coperti. Cibi in abbondanza, l’olio e il pane al centro di tutto, porchetta e salsicce,  frittelle con l’olio nuovo e non è mancato un vino bianco, secco, del luogo, che ha deliziato i palati delle centinaia di persone che si sono sistemate ai tavoli posti in bell’ordine nell’ampio spiazzo innanzi al frantoio Duranti.

Il nuovo frantoio ha lavorato le olive sotto gli occhi dei visitatori, catturando l’interesse dei bambini, che mai vi avevano assistito. Il sole e la temperatura sono state di una primavera tiepida. Il sindaco Neri ha tenuto ad esprimere la propria soddisfazione per il risultato “ Noi puntiamo – ha detto – non solo a far conoscere l’olio ed il pane di Salisano, ma soprattutto i luoghi e il centro storico, che nella sua versione domenicale di silenzio, è pronto ad ospitare turisti italiani e stranieri in cerca di una tranquillità che non esiste più, e che invece si può trovare a due passi da Roma e da Rieti, facili da raggiungere per la visita a luoghi d’arte e agli eremi francescani, quali quelli della Valle Santa.

Siamo riusciti ad offrire tutto senza che gli ospiti spendessero un euro e lo abbiamo fatto per sottolineare ancora una volta il senso e lo spirito della nostra ospitalità sabina e della nostra festa, che della generosità fa una ragione di stile”.