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giovedì 18 Settembre 2025
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Donati all’Archivio di Stato di Rieti disegni, foto e cataloghi dell’opificio “Nicoletti”

Da oggi gli studiosi possono contare su una nuova fonte per la storia della città di Rieti. Si tratta dell’archivio dell’opificio “F.lli Nicoletti”, una delle più significative esperienze imprenditoriali del primo Novecento, trasferito presso l’Archivio di Stato di Rieti.

Le carte sono state finora gelosamente custodite dalla famiglia Rinaldi, erede dei Nicoletti, e Federico Rinaldi, presidente della “Alessandro Rinaldi foundation”, ha proceduto, con i propri familiari, a donare all’Archivio reatino l’importante fondo, così come indicato dal padre, intenzionato a rendere i documenti pienamente consultabili e oggetto di valorizzazione.

I fratelli Nicoletti riuscirono a realizzare un opificio che, all’atto di nascita della Provincia di Rieti, dava lavoro a circa duecento operai. Luigi Nicoletti, che troviamo nel 1851 a Rieti come maniscalco, si traferì a Roma dove dette vita a un laboratorio di produzione di mobili, mentre Ercole Nicoletti, figlio di Antonio, aveva un attrezzato e moderno laboratorio di falegnameria a Rieti, in via Terenzio Varrone, dove fabbricava mobili apprezzati per la loro qualità. Da lì iniziò una storia aziendale, passata per lo stabilimento nei pressi di Porta Conca e proseguita fino all’esperienza della “Rinaldi-Iacoboni” nella zona di Porta Romana.

L’archivio Nicoletti si compone di circa 5mila progetti e disegni di opere realizzate dall’azienda, nonché da cataloghi fotografici dei mobili, a partire dagli anni Trenta. Di particolare importanza, è ciò che è emerso da alcuni registri con il quadro della clientela della ditta. All’azienda reatina si rivolgevano, infatti, personaggi della politica e delle istituzioni durante il fascismo, come il ministro Giuseppe Bottai ma anche del mondo intellettuale come la famiglia Montanelli, nonché gli scienziati Nazareno Strampelli e Carlo Jucci e numerosi appartenenti alla nobiltà.

Inoltre, particolarmente significativa è la committenza da parte di ministeri ed altre istituzioni pubbliche cosi come di attività commerciali private. La falegnameria lavorò anche per la produzione, per conto della Breda, di parti in legno per armi leggere. Nella città di Rieti tuttora sopravvivono numerose testimonianze dell’attività artigianale realizzata da questa azienda nei primi del Novecento, quali vetrine di negozi, cassettoni in strutture pubbliche e mobili in abitazioni private.

Alla necessaria attività di catalogazione, seguiranno iniziative di valorizzazione dell’archivio Nicoletti, in particolare una mostra dedicata a questa importante realtà aziendale della storia di Rieti.

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