Conclusa sessione di esami 2016 per l'abilitazione alla raccolta dei tartufi

Il 2016 ha visto un cambiamento importante per conseguire il “tesserino di idoneità” che abilita alla raccolta dei tartufi in tutto il territorio nazionale. Si è passati quindi dagli esami orali a quelli scritti.
Da aprile infatti è necessario superare un questionario di 25 domande, tese ad accertare che il candidato abbia acquisito la conoscenza di base sul “mondo” del tartufo, ( biologia, modalità di raccolta e ricerca, commercializzazione e cc.).
I quesiti comprendono n. 5 domande relative alla conoscenza delle specie; n. 5 domande relative alla biologia del tartufo e n. 15 domande relative agli aspetti normativi della ricerca. raccolta e commercializzazione dei tartufi. L’esame si intende superato se il candidato non commette più di 5 errori. Sono considerati errori anche le omesse risposte e la barratura di più risposte.
Il candidato che commette fra i 6 e gli 8 errori nella prova scritta, ai fini del superamento dell’esame, deve sostenere una prova orale supplementare innanzi alla Commissione, composta da personale della Regione Lazio e Corpo Forestale dello Stato, il giorno stesso, al termine della prova scritta e a seguito della verbalizzazione degli esiti della stessa.
Il candidato che commette 9 o più errori dovrà ripetere l’esame a distanza di un anno.
Sul sito www.agricoltura.regione.lazio.it, sono disponibili tutte le informazioni utili al superamento dell’esame che si svolgerà presso le Aree Decentrate Agricoltura presenti in ciascuno dei capoluoghi di provincia della Regione Lazio e che per Rieti è sita in Via Raccuini n. 21/a.
L’aspirante raccoglitore deve aver compiuto il quattordicesimo anno di età.
Si è notato con piacere che spesso si presentano agli esami padre e figli, ma anche madri e figlie, segno questo che il mondo dei raccoglitori non è solo appannaggio degli uomini, ma anche delle donne ed è soprattutto bello vedere come alcune passioni si tramandino di padre in figlio.
Il Corpo Forestale dello Stato, raccomanda lo scrupoloso rispetto della legge n. 82/1988, anche perché solo rispettando le regole, si salvaguarda l’habitat, quindi la tartufaia e la sua perpetuazione dando quindi la possibilità di trovare negli anni successivi il prelibato fungo. Ultimo nota, , cha vale sempre la pena di ricordare è che la Legge n.82/88 prevede sanzioni amministrative e confisca dei tartufi raccolti, ma può anche sfociare in fattispecie penalmente rilevanti.
Le prossime sessioni di esame avranno luogo nei primi mesi del 2017.