CICCHETTI: NONOSTANTE ALTRE OFFERTE RESTO NEL PDL

Antonio Cicchetti

Chi mi conosce, anche solo un po’, è in grado di testimoniare come non sia mia abitudine indugiare opportunisticamente alla finestra in attesa dello sviluppo degli eventi.

Almeno da quando avevo quattordici anni e mezzo, cioè da quando iniziai la mia attività politica, ad oggi. A chi, nonostante ciò, dovesse nutrire ancora qualche dubbio dico che sto e resto nel partito a cui, naturalmente, mi condussero lo scioglimento del MSI prima e quello di Alleanza Nazionale poi.

Nel partito, cioè, che mi ha garantito in questi anni la libertà di professare coerentemente le mie idee e di rimanere, senza problemi di coscienza, a servizio del mio elettorato originario. In un’epoca di disorientamento generale credo di costituire un elemento di certezza indipendentemente da ipotetiche convenienze che potrebbero, forse, indurmi ad altre scelte.

Ma anche questa è una mia caratteristica: nel 1979 mi schierai con Rauti che all’epoca era minoranza nel MSI; nel 2001, da Sindaco, rifiutai di salire sul palco elettorale di Fini, allora “dominus” incontrastato di AN; nel 2004 me ne andai da assessore al Comune di Rieti  rischiando di chiudere con la vita politica; nel 2010 rimasi al mio posto e rifiutai ogni forma di “compensazione” dopo essere stato ingiustamente allontanato dall’assessorato regionale a cui mi aveva portato la volontà di  14.000 persone (la cifra più alta in Italia in relazione al numero dei voti validi).

Ora resto nel PDL nel momento, probabilmente, più difficile per questa formazione politica e nonostante offerte e lusinghe che mi vorrebbero sospingere altrove. Il cittadino  non deve mai interrogarsi sulla mia collocazione , né dotarsi di carta topografica militare o di strumentazione elettronica per poterla individuare. Il pattinaggio su ghiaccio, che sembra essere lo sport preferito di tanta parte del ceto politico italiano, non mi ha mai affascinato.