CENTRO RIGLIANI, PARLANO LE OPERATRICI LICENZIATE

Operatrici O.S.S.

Aspettavamo con ansia la comunicazione ufficiale del Sindaco di Rieti a seguito del vergognoso fallimento della tanto propagandata gara di affidamento dei servizio del Centro Rigliani di Greccio, nella quale il servizio stesso era stato affidato ad una ditta che, per carenza  di trasparenza nel capitolato, si è trovata costretta a rinunciare all’affidamento perché, a tre mesi dall’aggiudicazione e dal subentro, non era stata in grado di .procedere all’assunzione a tempo indeterminato, come previsto dalle vigenti normative, delle scriventi 3 operatrici già inserite da anni nel progetto regionale del Rigliani.

In merito alle dichiarazioni del Sindaco e dell’Assessore alle politiche sociali, sia sul sito ufficiale che in televisione e sui media, che dichiarano di aver compiuto ogni sforzo per ‘aiutare’ l’azienda ad aderire ai suoi obblighi – e già questo è indecente ed illecito – e si fa presente che in nessun modo lo stesso Sindaco, in tre mesi di tempo, ha voluto prendere atto che il bando era nullo per quanto detto sopra e, pertanto, il Comune con le sue omissioni ha solo allungato l’agonia degli utenti e degli operatori.

Non c’è stato da parte del Sindaco ne del Comune alcun tentativo serio di mediazione ed anzi il Sindaco in persona ci ha detto che non dovevamo insistere. Noi siamo state abbandonate da tutti e da tutto, dall’inizio della vicenda, quando ci siamo trovate da un giorno all’altro senza più utenti ne lavoro, malgrado il nostro diritto fosse stampato a chiare lettere sul capitolato di gara, mentre la ditta procedeva ad assumere altre persone per la qual cosa ci domandiamo chi ha suggerito una tale follia. A nulla sono valse le nostre suppliche al Sindaco, all’Assessore, agli uffici competenti., ci hanno ripetutamente sbattuto le porte in faccia e prese in giro per più di un mese, finché disperate abbiamo dovuto iniziare ad alzare la voce addirittura ospitate sul palco di Grillo, che mai avremmo pensato di conoscere.

A fronte del nostro diritto a conservare il posto di lavoro con la ditta subentrante all’appalto, sancito da tutte le normative sul lavoro e dal codice degli appalti, nel comunicato del Comune ci sono tante menzogne e fatti travisati che hanno l’unico scopo di intimidire come sempre le parti più deboli. In particolare si dichiara che noi operatrici saremmo colpevoli addirittura – ci vuole faccia tosta – del fallimento di un bando che è e resta irregolare, come è stato ben illustrato su tutti i mezzi di informazione negli ultimi due mesi. Che noi che siamo tra le principali vittime della vicenda saremmo colpevoli del disservizio del Comune: pensiamo che ci vuole molta malafede per dire e scrivere queste cose da parte di un pubblico ufficiale quale è il nostro Sindaco che, oltretutto, con una azione spregevole di mobbing sociale si è permesso anche di attaccare in televisione, tramite il suo Assessore, l’unica associazione di solidarietà (Age) che ci ha accolto e ascoltato nel nostro dramma.

Secondo il Comune noi avremmo ‘rovinato’ il successo di tale bando perché non abbiamo rinunciato per un pezzo di pane ai nostri sacrosanti diritti e neanche sacrificato la tutela del nostro posto di lavoro come il Comune ‘pretenderebbe’, con una arroganza propria solo degli schiavisti, visto che nei verbali della riunione presso l’Ispettorato del lavoro – alla quale il Comune non si è neanche degnato di intervenire per ben due volte su tre – la ditta ci ha potuto offrire solo un contratto a progetto, per un anno, come se fossimo delle ragazzine alle prime armi   e non delle professioniste qualificate che da molti anni si prendono cura dei disabili  con professionalità e dedizione.

In particolare, per quanto riguarda il sacrosanto diritto della ditta a voler rinunciare all’aggiudicazione per gravi imprecisioni nelle procedure, abbiamo verificato che il testo del capitolato speciale di gara del bando del Rigliani è anche stato manomesso, oltre ad essere stato pubblicato con mesi di ritardo sull’albo pretorio, perciò la ditta appaltatrice si è trovata delle spese non calcolate, per esempio di trasporto, che nel bando originale non c’erano. Ci teniamo a sottolineare che per chiunque sia interessato a ciò che dichiariamo, per chiarire la vicenda, siamo in grado sin d’ora di produrre tutta la documentazione a dimostrazione di quanto affermiamo.

Inoltre, il Comune afferma con superficialità inaudita che il Centro Rigliani abbia la cura dei ragazzi mentre è un centro per adulti, che significa tecnicamente tutt’altra cosa!  Ma il fatto più vergognoso, grave e doloroso per noi è stato  che il Comune, per calpestare i nostri diritti, ha voluto manipolare pubblicamente e spudoratamente  contro di noi le famiglie dei disabili , per il tramite di personale politico che si accredita come rappresentante delle famiglie stesse, pienamente sostenuto dall’Assessore e dal Sindaco, guarda caso in piena campagna elettorale!