Carenza di DS e DSGA, SNALS: “Stenta a decollare serio e costruttivo dibattito su questo problema”

“Da qualche giorno e più precisamente da quando lo SNALS ha denunciato la grave carenza di DS e DSGA nella nostra provincia, si torna a parlare di scuola, quello che stenta però a decollare è un serio e costruttivo dibattito intorno a questi e ad altri problemi del nostro sistema scolastico provinciale.

Alla nostra sollecitazione hanno risposto – attraverso un comunicato- solo alcuni Consiglieri comunali di opposizione, troppo poco! All’appello mancano diversi attori istituzionali – parlamentari (uscenti) e candidati, Amministratori regionali, provinciali e comunali, insomma – quasi tutti. Di questa situazione lo SNALS ne parla da tre anni, lo ha fatto oltre che sulla stampa in tutte le occasioni (poche) che si sono presentate, in contesti pubblici ed anche in quelli istituzionali dei tavoli organizzati dalla Provincia di Rieti il 17/06/2021 e il 12/08/2022. In quelle circostanze lo SNALS ebbe modo di sottolineare l’urgenza nel dover affrontare questo problema con tempestività perché i tempi e le dinamiche dell’Ufficio Scolastico Regionale sono inesorabili e addirittura irreversibili una volta superati.

Da allora niente più, silenzio assoluto, rapporti con le Istituzioni inesistenti, la conseguenza immediata è quella che per il 2022 registriamo la stessa sorte del 2021 con 11 scuole su 27 senza un DS titolare e con la situazione dei DSGA (direttore dei servizi generali amministrativi) addirittura peggiorata. Il 40% delle nostre scuole dal primo settembre saranno prive di DS e per 8 di queste contemporaneamente anche di DSGA titolari e si dovranno affidare a reggenze.

La carenza dei Ds è dovuta essenzialmente a due fattori: la ristrettezza delle autorizzazioni per il tour-over da parte del MEF e le difficoltà nella mobilità interregionale dovuta ai vincoli che il MI pervicacemente difende. Problemi assai complessi che non possono essere affrontati individualmente ma che richiedono “visione politica” e interventi a livello provinciale prima e regionale e nazionale poi. Sta di fatto che nessuno dei 21 neo Dirigente ha scelto la nostra provincia e su questo poco c’è da fare ma è altrettanto vero che in giro per l’Italia ci sono dirigenti reatini che non riescono a rientrare a causa della ristrettezza, oltre che del contingente da assumere, anche dei limiti imposti per la mobilità tra regioni diverse.

E’ assurdo pensare che istituti con oltre 1000 alunni come I.C di Fara in Sabina piuttosto che I.C di Poggio Moiano o A.M. Ricci di Rieti o scuole di montagna come quella di Amatrice o Leonessa o di “prossimità” come Magliano Sabina o Torri in Sabina, siano lasciate in balia di reggenze per le quali nonostante l’abnegazione di chi le ricopre, non possono offrire garanzia e prospettiva di sviluppo. A queste si aggiungono quelle di Contigliano, Torricella, Petrella S. e l’I.C Valle del Velino; quest’ultimo lo scorso anno fu realizzato attraverso la fusione delle scuole di Cittaducale ed Antrodoco pare dietro garanzia di una dirigenza stabile.

Pensare di risolvere il problema dallo 01/09/2022 è utopico, qualcuno ricorderà che lo scorso anno più o meno di questi tempi, un sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione promise una soluzione a breve tempo per Fara Sabina ed un parlamentare di maggioranza si fece carico di una tiepida interpellanza che non sortì alcun effetto. Da allora niente più!

Sappiamo che il periodo pre- elettorale non aiuta ma quale periodo è migliore o peggiore di altri considerando che in un anno e mezzo siamo passati da elezioni Provinciale a quelle di molti comuni compreso il capoluogo. Nell’immediato futuro ci attende una competizione elettorale nazionale a cui seguirà una regionale.

Enfaticamente si parla di risorse del PNRR per la scuola, interventi da miliardi di euro che non hanno alcuna ricaduta sul personale. La scuola ha certamente bisogno di migliorare e ammodernare le proprie infrastrutture ma ha anche bisogno di personale – a tutti i livelli- motivato, meglio retribuito e valorizzato. La realtà invece è altra: la scuola italiana è affetta da precarizzazione a tutti i livelli. Per lo SNALS la discussione è aperta e chiunque vorrà cimentarsi nella ricerca di soluzioni troverà il nostro contributo”.