Il consigliere comunale Antonio Emili, presidente del gruppo consiliare di Alleanza nazionale e gli altri due membri del gruppo, i consiglieri Giovanni Rositani e Alessandro Stazi, annunciano il mutamento di denominazione di detta formazione consiliare in “Rieti città nuova”.
Di seguito una dichiarazione del consigliere Antonio Emili a commento di questa decisione:
“Archiviata l’esperienza storica di Alleanza Nazionale, “Rieti città nuova” mantiene ferma la collocazione dei suoi componenti all’interno della maggioranza politica di centrodestra che sorregge la giunta guidata dal sindaco Emili, sia pure in posizione altra e defilata rispetto ai restanti gruppi di tale maggioranza, la cui artificiosa divisione riflette più la frammentazione in correnti e colonnelli del Popolo delle libertà che non la diversità di sensibilità e di vedute politiche proprie della coalizione.
“Rieti città nuova” non è l’ennesimo partito di un panorama cittadino già ampiamente ed eccessivamente costellato dalla presenza di entità politiche più o meno suffragate da una ragion d’essere culturale e/o elettorale. Essa è piuttosto l’espressione di una generazione politica nuova cresciuta nelle rigogliose associazioni giovanili della destra reatina che con “Rieti città nuova” si dota di uno strumento consiliare a mezzo del quale i consiglieri comunali Emili, Stazi e Rositani intendono rafforzare e veicolare l’azione di governo del capoluogo in direzione della necessaria ed improcrastinabile opera di modernizzazione della città.
In tal senso, la chiusura e il contemporaneo rilancio commerciale, culturale e ricreativo del centro storico, la valorizzazione turistica del Terminillo e delle altre potenzialità attrattive del capoluogo, l’acquisizione in capo alla città di una dotazione infrastrutturale adeguata sul piano della viabilità urbana ed extraurbana, il sostegno alla crescita radicale dell’università locale e lo sforzo da compiere in favore del recupero delle aree industriali dismesse dello zuccherificio, della Montedison e della Snia Viscosa delineano il terreno delle proposte sul quale “Rieti città nuova” edifica la propria azione politica e amministrativa.
Quelle elencate, del resto, designano alcune delle questioni alle quali “Rieti città nuova” intende ricondurre il dibattito interno al Consiglio comunale, affinché il massimo consesso politico della città guadagni nuovamente una posizione di centralità nella sfera dei luoghi deputati alla trattazione dei problemi che contano e all’individuazione delle soluzioni che necessitano per assicurare al territorio una concreta prospettiva di sviluppo.
In contrapposizione a un centrosinistra che in Consiglio comunale ha dato ampiamente prova di essere coalizione (im)politica assolutamente incapace di rappresentare una visione di governo alternativa a quella posta in essere dalla maggioranza di centrodestra. Com’è noto, infatti, l’opposizione alla giunta guidata dal sindaco Emili, e in particolare il Partito democratico che di tale opposizione è la forza politica preponderante, nell’esprimere un voto contrario a tutte le iniziative intraprese dalla maggioranza in vista del risanamento e del rilancio del territorio, ha già schierato sé stessa contro l’istituzione della Fondazione Vespasiano alla quale si deve il “Reate Festival” e quindi il maggiore e migliore evento culturale del capoluogo, nonché contro l’applicazione in sede locale della legge regionale 21 del 2009, che eppure era stata voluta ed emanata proprio dalla deposta amministrazione regionale di centrosinistra per fornire ai Comuni uno strumento utile alla eliminazione delle sacche di degrado presenti nel tessuto urbano.
Tale atteggiamento di assurdo ostracismo ha avuto un seguito in occasione dell’ultimo e più recente Consiglio comunale del 12 novembre, seduta nella quale il centrosinistra, con le sole eccezioni dei consiglieri comunali Ivano Paggi e Paolo Tigli, nell’assumere posizione in ordine all’ipotesi di recupero delle aree ex industriali prospettata dalla relazione del gruppo di lavoro del quale sono membro, ha espresso voto contrario avverso detta proposta e ha offerto l’esempio più eclatante e deprimente di un’opposizione che calpesta la volontà e gli interessi dei cittadini affrontando qualsivoglia questione amministrativa con il “grimaldello” politico del sabotaggio e non già con il necessario contributo di idee e di contenuti che deve accompagnare, sia pure in chiave critica, la difficile opera di rilancio del territorio cui è chiamato chiunque abbia responsabilità istituzionali nei confronti di un contesto disagiato pari a quello del capoluogo a noi caro.
Scelte politiche scellerate, nelle quali non è difficile riconoscere il motivo per cui il centrosinistra in città continua a incassare sonore “batoste” elettorali dal 1994 fino ai giorni nostri, nonché la ragione più evidente delle continue defezioni che assottigliano le file del gruppo consiliare del Partito democratico, condannando quest’ultimo a un fenomeno di progressiva e inesorabile estinzione politica.
A fronte di un’opposizione estranea alla sfera dei bisogni e delle aspirazioni dei cittadini, dunque, appare più stringente l’esigenza fatta propria dal neonato gruppo consiliare di “Rieti città nuova” di offrire piena e integrale rappresentanza politica alla volontà del territorio di intraprendere l’ambito percorso di rinascita sociale, economica e culturale cui solo la politica delle idee e degli uomini nuovi è in grado di ricondurre lo sforzo teso a superare la crisi dei nostri tempi”.