VINCITORI CONCORSO INTERCULTURA: PENSIERI E IMPRESSIONI DI ALCUNI GIOVANI

Premiazione vincitori Intercultura

I giovani studenti reatini vincitori del Concorso Intercultura, sono partiti ormai da più di un mese  alla volta di un Paese Straniero. Oltre ad essere seguiti da tutor volontari dell’organizzazione AFS Intercultura, svolgeranno il programma annuale all’interno di una famiglia accuratamente selezionata dagli esperti dell’Associazione, in una località utile e propedeutica alla formazione dello studente.

I vincitori oltre a mantenersi in contatto con i propri genitori, inviano relazioni sul loro soggiorno-studio al Centro Nazionale di Intercultura e alla Fondazione Varrone, ente promotore del Concorso.  – Rimango sempre molto affascinato dalle relazioni che ci arrivano dai ragazzi all’Estero, che ci confermano la validità di questo impegnativo progetto culturale finanziato ormai da anni dalla Fondazione Varrone – ha commentato il Presidente de Sanctis che ha aggiunto – Dai racconti di tutti e in particolare dalla giovane studentessa in INDIA, possiamo confermare ai genitori italiani e quindi reatini che questa esperienza diventa non solo unica, ma fondamentale per la crescita culturale ed esistenziale dello studente. Ci siamo resi conto che i nostri giovani dovranno prima o poi confrontarsi con il mondo ed in particolare con le nuove grandi civiltà come Cina ed India che stanno gradatamente penetrando nel tessuto economico- produttivo del pianeta, svolgendo un ruolo di assoluta leadership.


Alcuni passaggi delle relazioni degli sudenti:

 Alessia Perotti – Liceo Socio-Pedagogico-Ling. E.Principessa di Napoli – India:

 “ Mi trovo in una città gigante Chennai lungo la costa sud est dell’india. La stazione era affollatissima di mucche. La mia famiglia è fantastica. Il cibo è buono e la frutta è più saporita dell’Italia!. I negozi sono molto simili a capanne…l’India è un grande frullatore dove povertà e ricchezza estrema si mescolano. La scuola è dura piena di regole, divisa, preghiera il venerdì mattina, marcia durante gli sport days…, ma è strano vedere che tutta la vita di un’intera comunità.Si festeggia il giorno dell’indipendenza cantando l’inno indiano e particolare è la celebrazione del “Teacher’s day, nata perché il primo Presidente indiano era un professore L’l’India è veramente un Paese che ti ruba l’anima. Ora è periodo di esami vi lascio e torno a studiare!

Cecilia Angeletti Liceo Biologico ITIS Rosatelli – USA

La mia nuova famiglia è fantastica, sono persone meravigliose e pazienti con il mio inglese. Ho fatto subito amicizia con la mia sorella ospitante Katherine. Ho iniziato la scuola, mamma mia che bella tutta colorata, rosso gialla, professori fantastici che mi aiutano tanto. Le cose che non dimenticherò, l’affetto della gente, l’amore della mia nuova famiglia, ogni giorno passato in  America. Non ci sono per il momento cose negative voglio solo ringraziare i volontari e la Fondazione che hanno permesso a me e ai ragazzi della mia città, di vivere questa avventura a contatto con  il mondo. Tanti saluti dall’America!

Francesco Castellani Liceo Scientifico Jucci USA

Qui negli Stati Uniti ho molti amici. Mi ha aiutato molto il fatto di essere riuscito a entrare nella squadra di football della scuola. Sin dal primo allenamento i compagni di squadra sono stati molto accoglienti con me.  I ragazzi americani sono molto curiosi, mi fanno domande riguardo l’Italia ogni giorno.  La scuola è stata la prima cosa stressante che ho dovuto affrontare nella mia esperienza, la giornata e molto lunga dato che la sveglia suona alle 6.30 e la scuola finisce alle 6 di pomeriggio, compresi gli allenamenti di football. Il venerdì sera si gioca la partita di football, questo e un grande evento che ogni alunno aspetta durante la settimana.  Io mi ritengo privilegiato dato che gioco nella squadra della scuola e trovo molto bello e emozionante avere la possibilità di giocare di fronte a centinaia di spettatori. Inoltre, durante il weekend, con la famiglia abbiamo l’abitudine di fare gite fuori porta per fare shopping o rilassarsi. 

Mattia Zingaretti Liceo Classico M.T.Varrone, USA

……sebbene il fatto di dover lasciare i miei genitori per un anno era, in quel momento, un grande peso da dover sopportare, il fatto che avremmo imparato a controllare i momenti di solitudine e di rabbia, a tenere a bada la nostalgia e a domare le lacrime mi tirava su di morale.
Salutati i miei due punti di riferimento, lasciati quasi in lacrime, ero solo.
Solo contro tutto il mondo. Solo contro qualsiasi altra persona sulla faccia di questo pianeta.
Pero’ mi sbagliavo. Quello che mi sta emozionando di piu’ è la rete che ha instaurato tra di noi Intercultura. E’ riuscita a creare un qualcosa di unico. Non riesco a descrivere quanto possa essere bello parlare con ragazzi provenienti da Germania, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Norvegia, Panama, Brasile, Egitto, Australia ed altre parti del mondo. Condivido tutto con loro, adesso.
“I primi giorni sono i più duri, poi si ci abitua e non te ne vuoi piu’ riandare!”
E’ un avvenimento che dura per tutta la tua vita, perche’ quello che si impara nel corso di un’ annata lontani dalle persone che hanno sempre influenzato i tuoi modi di agire, immersi in una cultura totalmente diversa dalla propria, è straordinario.

Giada Santoprete Liceo Scientifico Jucci, USA

Vivo a Catonsville, una città deliziosa. Sto scoprendo cose nuove ogni giorno e non pensavo fossero tante l
e differenze. Per fortuna ho trovato una famiglia eccezionale vogliono che li chiami mamma e papà. Si mangia bene, e spesso cucino per loro per fargli vedere anche le mie abitudini, le tradizioni e le ricchezze dell’Italia grazie anche al libro fotografico della Fondazione e tutti sono rimasti colpite dalla bellezza della mia città e non vedono l’ora di venire a Rieti. Arrivederci ai prossimi aggiornamenti, un bacione dal Maryland!