Durante un controllo antibracconaggio nel Comune di Cantalice, i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Rivodutri hanno fermato e identificato un sessantaseienne intento a cacciare con il proprio cane, di razza segugio, al quale aveva applicato un collare elettrico. Si tratta di un dispositivo da posizionare al collo dell’animale, che produce scosse, di diversa intensità e durata, attivate con un telecomando per impedirgli di svolgere determinate azioni “sgradite”.
Secondo la Corte di Cassazione, applicare un simile collare costituisce reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Questo perché si tratta di “un addestramento basato esclusivamente sul dolore, lieve o forte che sia, e che incide sull’integrità psicofisica del cane, poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi ed indurlo tramite stimoli dolorosi ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione ed anche aggressività”.
Al momento del controllo, il collare era programmato per erogare la massima stimolazione elettrica. Il proprietario del cane, che ora rischia una pena molto severa, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Rieti ed il collare è stato posto sotto sequestro. Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari ed eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità giudiziaria.