URBAN CENTER, SCACCIAFRATTE PD: LA MAGGIORANZA SI DIVIDE IN UNA OCCASIONE DI CRESCITA PER LA CITTA'

Scacciafratte

Prendo spunto dalle affermazioni dei consiglieri di maggioranza del capogruppo Valentini e del consigliere Carucci per constatare come il centrodestra comunale, oramai diviso ed indebolito non riesce neache più a sostenere quello che un suo assessore fa per tentare di rifare il trucco ad un amministrazione che oramai non riesce a nascondere i segni delle tante scelte sbagliate.

Chi è lasciato veramente solo è l’Assessore Costini che per l’Urban Center ha ottenuto solamente 13 voti di maggioranza, compreso quello del capogruppo Valentini che si era dichiarato contro, poi resosi conto dell’attegiamento costruttivo dell’opposizione, forse per salvare il suo ruolo di capogruppo, ha votato a favore, facendo raggiungere, con il suo voto, quei 13 voti, di una maggioranza che ne conta 25. Sapeva che deliberare l’istituzione dell’Urban Center avrebbe significato smentire la politica urbanistica del centrodestra fatta dal precedente Assessore.

Forse con coerenza il capogruppo Valentini, dovrebbe prenderne atto, tenuto conto che l’Assessore Costini fin dalla presentazione della proposta aveva rassicurato il Consiglio che con l’istituzione dell’Urban Center non ci sarebbero state ulteriori spese.  L’Urban Center, così come modificato in base all’emendamento presentato dall’opposizione, con il quale di recupera il valore della collegialità dell’assemblea del comitato, nonché la presenza dell’opposizione, potrà essere uno strumento utile per la città: le pianificazioni che riguarderanno aree importanti della città dovranno avvalersi anche dei contributi che verranno dalla partecipazione e dalla consultazione dei tanti interessi della città, non solamente edilizi, ma ambientali, di crescita e di sviluppo, sociali; con la partecipazione sarà meglio garantito l’interesse generale nelle scelte, rispetto ai pochi interessi particolari prevalsi finora. Se questo strumento verrà utilizzato nel modo giusto potremmo correggere tante scelte sbagliate fatte: la prima occasione sarà sulle ex aree industriali , nonché una valutazione sulla 167 – edilizia economica e popolare.

Il fatto che nelle ex aree industriali venga garantito che le bonifiche di tutte le aree camminino insieme alla valorizzazione dell’area dell’ex zuccherificio, credo che sia il pricipale campo di confronto con i tanti interessi della città edilizi, di sviluppo, ambientali e di salute verso il cittadino. Se l’Urban Center fosse stato istituito prima dell’ampliamento della 167, forse, sarebbe stato più difficile tenere nascosto il fatto che tutti quei metri cubi da edificare non rispondevano alle esigenze abitative della città e che i prezzi delle case, effettivamente pagati, raddoppiano quelli ammessi da convenzione. Quello che l’opposizione diceva ai tempi dell’ampliamento della 167, poteva trovare riscontro dal confronto con le associazioni dei consumatori, ambientali, sociali della nostra città, che oggi con l’Urban Center trovano piena cittadinanza, almeno vedendo quello che accade in altre città, la maggior parte di centrosinistra, che vivono questa possibilità di incontro, al fine di cogliere meglio nell’esperienza amministrativa l’interesse generale.

La crisi del centrodestra comunale ha dato prova di sé anche sul fondo integrativo dei vigili urbani, dopo averlo ritirato precedentemente, la maggioranza non è stata in grado di portare in Consiglio una proposta presentabile: che le multe possano essere destinate alla previdenza integrativa lo prevede la legge, ma che un regolamento comunale potesse decidere quest’anno per tutti gli anni a venire che fino la metà della metà delle multe venisse destinata alla previdenza integrativa e cioè fino a euro 875.000 all’anno, a danno delle spese per il miglioramento della viabilità e della prevenzione, credo oltrechè illeggitimo, sia sicuramente sbagliato.

Pertanto l’emendamento che aveva me come primo firmatario ha permesso di fissare innanzitutto un limite minimo ragionevole, quello della spesa storica, cioè ca euro 50.000 per la previdenza integrativa, che mi auguro compatibilmente con la sostenibilità finanziaria del Comune, possa essere aumentato e soprattutto ha permesso di ridare alla Giunta e quindi, a chi risponde verso i cittadini, il potere ogni anno di fissare la quota relativa. E’ una maggioranza che credo abbia messo in evidenza le sue contraddizioni, per il bene della città mi auguro che se ne rendano conto.