Il detto dice che “anche l’occhio vuole la sua parte” e vedere le recinzioni del tratto cittadino della ferrovia Terni-L’Aquila è, a dir poco, squalificante per la città. La quale, del resto, tra illuminazione pubblica ‘fluttuante’, buche sulle strade e chi ne ha più ne metta, non merita certo un ulteriore contributo (sia pur minimo in questo caso) al suo imbruttimento: per incapacità, da lustri, si sta rovinando l’immagine di una città bella di suo, ma maltrattata sotto diversi punti di vista. Per non dire poi che Rieti è una delle poche città di Italia in cui la viabilità è ancora tagliata in due da una linea ferroviaria: ma questa è un’altra storia.
C’è anche, però, un discorso legato alla sicurezza delle persone e le immagini che pubblichiamo, da sole, ne spiegano i motivi.
Infine ci permettiamo di segnalare che, oltre ai rifiuti visibili nelle aree interne alle malridotte recinzioni e che nessuno sembra dover rimuovere, già la vegetazione (come tutti gli anni) è pronta a crescere e a diventare, a sua volta, ricettacolo di altri rifiuti ed animali di vario genere.