Un Antonio Cicchetti in lacrime saluta Rieti nel suo ultimo mandato

A Palazzo Sanizi stamane, sabato 27 novembre, si è tenuta la presentazione di Daniele Sinibaldi a candidato a sindaco per il Centrodestra alle prossime Amministrative 2022. Tra i vari interventi c’è stato quello del sindaco uscente Antonio Cicchetti, un primo cittadino commosso, in lacrime, vero, senza elmetto nè scudo, un sindaco che da buon padre di famiglia dà il via al nuovo percorso di quello che per gli ultimi cinque anni è stato il suo braccio destro:

“Arriva per tutti il giorno di deporre le armi. In Italia c’è un problema di rigenerazione della classe politica. Ha ragione il coordinatore regionale di Forza Italia quando dice che in Italia di parole se ne dicono tante, ma poi al momento opportuno si smentisce quanto detto. Io invece vengo da un’altra un’altra scuola, dove la parola data era fondamentale. Si sceglieva una battaglia per portarla a compimento e poi si deponevano le armi e si tracciava un bilancio.

E posso dire che il nostro è un bilancio positivo nonostante i gravi eventi accaduti in questi ultimi quattro anni e mezzo. Gli obiettivi che mi ero posto erano tre: Centrodestra alla guida della Città, Compiere atti di Giverno secondo scienza e coscienza, Collaudare una nuova classe dirigente. Posso dire che il servizio è stato svolto e gli obiettivi raggiunti.

Qualcuno dirà che non ha avuto piacere per quanto fatto, ma questo è normale. C’è chi dice sempre no e si prepara a dirne altri, per pregiudizio, per volontà di non approfondire, ma non è pensabile che un’Amministrazione faccia tutto male, impossibile. Quando Ettore Saletti era sindaco ed io all’opposizione ci sono stati accesi scontri politici, ma non ho sempre detto no. Invece la povertà intellettuale di chi ha fatto opposizione negli ultimi anni li ha portati a dire sempre no.

Il nostro lavoro, serio, ha sventato situazioni più gravi per il comune di Rieti, lasciato allo sbando dai nostri predecessori. È da sciocchi dire sempre no, come è da sciocchi dire sempre sì. Abbiamo lavorato in una situazione pessima per la stampa avversa, il Covid, la crisi economica, l’indecisionismo, e tutto questo pesava sulle spalle dell’Amministrazione. Abbiamo attraversato questo cammino piuttosto accidentato e abbiamo formato una nuova classe dirigente. Ripeto, il bilancio è buono, poi i cittadini decideranno.

Sarò al fianco del mio vicesindaco per la battaglia della riconquista del Comune di Rieti, senza aver contrattato nulla. Non sono un uomo di mercimonio. Sono uomo di antiche battaglie, ma ho lasciato pur potendo continuare senza essere inseguito dai Carabinieri, senza essere inseguito dalla furia popolare e senza aver mercanteggiato.

Se penso al primo anno di Covid dove eravamo 20 in Comune, beh questa è la stella al merito che mi porto dietro. Non abbiamo contrattato nulla e nulla chiediamo. Veniamo dalle preferenze, dalle battaglie, non ci si accontentava delle poltrone a buon mercato. Queste sono le idee che ho dato alla mia Giunta. È stato un rapporto fruttifero con i miei collaboratori, ed ecco perché auguro a Daniele Sinibaldi di vivere in un’altra edizione quella fortuna che ho vissuto io, marciando come treni verso l’obiettivo, senza farsi abbattere dalle difficoltà, auguri Daniele!”.