“Tra emergenza e ricostruzione”. I punti su cui lavorare insieme

Si è svolto il convegno organizzato dal Coordinamento dei Comitati ed al quale hanno partecipato tutte le forze politiche (18 tra senatori e deputati), i sindacati, Confindustria, la Protezione civile, gli Uffici speciali per la ricostruzione, gli ordini dei commercialisti, ingegneri, architetti, il vescovo di Rieti, il presidente della commissione sisma ed ovviamente i Comitati dei terremotati in nutrita rappresentanza.

Sono state rappresentate situazioni reali, quotidianamente vissute dai terremotati ed è stato chiesto sia di dar seguito a quanto promesso da Salvini e Di Maio (oggi al Governo) nel contratto con i terremotati siglato prima delle elezioni, sia di instituire dei tavoli di lavoro/commissioni che si occuperanno di:

LAVORO
I terremotati dovranno essere protagonisti nell’attività di ricostruzione grazie al coinvolgimento diretto e a sgravi fiscali per aziende che assumono persone colpite dal sisma. Reddito di cratere per il sostegno a chi non ha lavoro.

RICOSTRUZIONE
Norme, sburocratizzazione, coinvolgimento territori;

RIDUZIONE/BLOCCO PRESSIONE FISCALE
Finché non saremo messi nelle condizioni di produrre non potremo pagare alcuna tassa o bolletta;

ASPETTO PSICOLOGICO SISMA
Anziani, bambini ma anche e soprattutto per chi ha avuto perdite di vite in famiglia;

COMPLETARE PROCESSO SANATORIA PRESUNTI ABUSI
Sia per coloro che hanno costruito una soluzione abitativa di emergenza a proprie spese e sul proprio territorio garantendone la rimozione a fine utilizzo, sia per chi ha tanto piccole quanto vecchie difformità ediluzie che stanno, ad oggi, bloccando l’approvazione delle pratiche.

“Abbiamo parlato chiaro – commenta il Coordinamento – e dobbiamo dire che abbiamo ricevuto risposte altrettanto chiare. Tutte le parti hanno accettato di essere coinvolte in questa piattaforma operativa che deve porre fine a parole e promesse e portare a casa FATTI CONCRETI, necessari per risollevare le sorti delle nostre terre, il nostro lavoro, la nostra psiche e la nostra economia”.