Studenti contro l’alternanza scuola-lavoro. Sit-in davanti al Rosatelli

Si è svolto, davanti all’istituto “C. Rosatelli”, il sit-in del Blocco Studentesco con lo scopo di ribadire la netta opposizione al sistema dell’alternanza scuola-lavoro. Nei giorni scorsi è giunta alla comunità reatina la notizia degli ulteriori sviluppi riguardo a quanto accaduto il 27 febbraio: un incidente durante il PCTO che ha visto coinvolto uno studente del suddetto istituto. Le indagini proseguono con la conferma di sanzioni elevate. Tutto ciò è la prova dell’inefficienza di tale sistema. Noi non resteremo indifferenti davanti a questo: il movimento del fulmine cerchiato si schiera nuovamente al fianco degli studenti.

“Quanto accaduto non può cadere nel dimenticatoio – inizia la nota del movimento – sono anni che lungo tutto lo stivale il Blocco Studentesco scende in piazza contro la legge 107. Nei mesi scorsi Rieti è divenuta teatro dell’ennesimo scandalo avvenuto in alternanza. Noi non dimentichiamo quanto è accaduto: non è un modo per apparire ma una battaglia politica a nome di tutti gli studenti”.

“Abbiamo scelto di alzare la voce – continua la nota – perché troviamo inammissibile l’incuranza dei rappresentanti d’istituto del ‘C. Rosatelli’ che non hanno osato esporsi su tale questione e si sono rifiutati di scendere in piazza. Non troviamo un senso nel farsi eleggere alla rappresentanza degli studenti per poi rimanere a testa china quando questi vengono sfruttati invece che formati. Se lo scopo di questa rappresentanza è esclusivamente nei riguardi di pizze e distributori automatici allora tanto vale che si dimetta”.

 

“Il nostro obiettivo è chiaro: pretendiamo l’abolizione della legge 107. Ma la soluzione a breve termine – conclude la nota – è quella di riportare gli studenti al centro della scuola: vogliamo che si dia potere decisionale ai ragazzi riguardo questi percorsi. È essenziale che siano fatti controlli approfonditi a tutte le aziende, attuali e future, che aderiscono al progetto del PCTO. Questa è una battaglia sacrosanta nel nome degli studenti vittime di questo sistema”.