Stop barriere architettoniche, concluso il concorso “Una città per tutti”

Si è concluso il lavoro delle scolaresche che hanno raccolto l’invito a partecipare al concorso “Una città per tutti”, promosso dall’Anmic reatina con il patrocinio del Comune di Cittaducale, concorso che si prefiggeva di sensibilizzare gli alunni alla problematica delle barriere architettoniche, invitando gli alunni a esaminare e raccontare la situazione dei propri luoghi in quanto ad accessibilità.

La sezione di Rieti dell’Associazione mutilati e invalidi civili ha proposto l’attività a tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado della città e provincia. E tanti sono stati i lavori prodotti da diverse scolaresche, i migliori dei quali sono stati premiati nella manifestazione conclusiva che si è tenuta venerdì 24 maggio presso la sala convegni del Centro pastorale parrocchiale di Santa Rufina.

Non è stato facile per i membri della commissione giudicatrice scegliere chi premiare fra i tanti bellissimi lavori fatti pervenire dalle scolaresche, suddivisi nelle tre sezioni in cui si è articolato il concorso: lavori di gruppo di scuola primaria (sono giunti lavori da gruppi per un totale di 280 alunni), lavori individuali delle medie (34 quelli pervenuti), lavori di gruppo delle medie (40 gruppi per totale 370 alunni). In totale 88 lavori, realizzati con tecniche varie (da cartelloni ad album fotografici, da video e lavori multimediali a disegni, da testi scritti a realizzazioni artistiche di diverso tipo), vedendo impegnati – con grande sforzo di fantasia e ammirabile laboriosità, come dimostrano i risultati davvero eccellenti – quasi 700 bambini e ragazzi.

Gli istituti comprensivi coinvolti sono stati i cinque cittadini (Merini, Minervini-Sisti, Marconi-Sacchetti Sassetti, Ricci, Pascoli) e in provincia quelli di Cittaducale, Borgorose, Contigliano, Cantalice. Un’occasione per riflettere, attirare l’attenzione ed educare le giovani generazioni sulla problematica dell’accessibilità dei luoghi pubblici, invitando a mettersi nei panni di chi, costretto in carrozzina o comunque con mobilità ridotta magari anche solo in via provvisoria, è costretto spesso a districarsi tra ostacoli di diversa natura la cui sussistenza magari spesso sfugge all’occhio distratto dei cittadini e non sempre è oggetto di sufficiente attenzione da parte delle autorità preposte.