Spaccia eroina e cocaina, Polizia di Rieti arresta nigeriano

Nei giorni scorsi, il personale della Squadra Mobile della Questura di Rieti ha arrestato un cittadino nigeriano, resosi responsabile di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Durante i servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati di spaccio di stupefacenti, appositamente disposti dal Questore di Rieti, Mauro Fabozzi, nelle aree del centro storico reatino, con particolare riguardo al quartiere di San Francesco, teatro di numerosi episodi criminali connessi alla presenza di extracomunitari ed alla vendita di droghe, oltreché ritrovo di tossicodipendenti reatini, gli Agenti della Polizia di Stato hanno notato un cittadino extracomunitario in evidente posizione di attesa ed hanno deciso di sottoporlo ad accurato controllo.

Lo straniero, alla vista degli investigatori della Polizia di Stato ha tentato di fuggire in direzione del limitrofo vicolo San Bernardino dove è stato prontamente bloccato, identificato e sottoposto a perquisizione personale che ha consentito di sequestrare 7 dosi di cocaina e tre di eroina che l’uomo, un nigeriano di 53 anni residente a Napoli, aveva celato tra i suoi indumenti.

L’uomo è stato, pertanto, arrestato e messo a disposizione della locale Autorità Giudiziaria che ne ha disposto la remissione in libertà in attesa dello svolgimento del procedimento penale instauratosi nei suoi confronti, durante il quale la sua eventuale responsabilità penale verrà accertata dal Giudice.

Tuttavia, in considerazione della pericolosità sociale, derivante dai suoi numerosi pregiudizi di Polizia connessi con lo spaccio di stupefacenti e del fatto che l’uomo, risiedendo a Napoli, non ha validi motivi per trattenersi in questa provincia, il Questore di Rieti ha emesso nei suoi confronti un Foglio di Via Obbligatorio, con il divieto di far rientro nel Comune di Rieti per la durata di anni tre.

Il presente comunicato si trasmette al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino a sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.