Sisma, a Ferrara si è parlato della Cattedrale di Rieti e del progetto Cobra

Alla XXV edizione del Salone Internazionale del Restauro, ospitato dalla Fiera di Ferrara dal 21 al 23 marzo, si è parlato anche di Rieti ed in particolare dell’attività svolta da ENEA nell’ambito del Progetto Cobra per l’utilizzo di tecnologie avanzate al servizio della custodia dei beni architettonici e storico-artistici.
Fin dal mese di gennaio del 2016, infatti, la torre campanaria della cattedrale è stata interessata da un particolare monitoraggio antisismico assicurato da un innovativo sistema a fibre ottiche proposto al tempo da Ileana Tozzi, in qualità di Ispettore onorario della Soprintendenza, al fine di verificare lo stato di efficienza ed efficacia delle catene di ferro inchiavardate nel corpo di fabbrica del campanile dopo il violento terremoto del 1898.
Nell’emergenza di quei giorni, il Regio Genio Civile aveva decretato l’abbattimento del campanile che dal 1252 connota l’orizzonte della nostra città. Soltanto il generoso intervento del vescovo Bonaventura Quintarelli, che provvide a sue spese al consolidamento, scongiurò quella che sarebbe stata una ferita irrisarcibile per il patrimonio architettonico urbano.
Grazie all’intuizione della dottoressa Tozzi ed all’efficiente risposta assicurata dai tecnici ENEA coordinati dalla dottoressa Roberta Fantoni e dal dottor Michele Caponero, responsabile del progetto, i sensori registrarono puntualmente le vibrazioni prodotte dai terremoti che dall’agosto di quello stesso anno 2016 hanno travagliato il territorio reatino.
Di questo si è parlato a Ferrara, gettando le basi per future, auspicabili collaborazioni tra ENEA, la Diocesi e gli Enti locali interessati alla tutela del patrimonio mediante la sperimentazione di tecnologie d’avanguardia.