Sindacati: “Se Solsonica era tra i migliori produttori di fotovoltaico, perchè è chiusa? E 200 lavoratori stanno a casa”

Solsonica Rieti

“La speranza è l’ultima a morire recitava un vecchio adagio e ad oggi è solo la speranza a mantenere vivo l’interesse dei lavoratori Solsonica. Già Solsonica!

<<DigiRinnovabili stila una classifica dei migliori produttori di pannelli fotovoltaici nel 2014 e Solsonica, controllata GALA, risulta essere la prima in Italia e addirittura l’ottava nel mondo.>>

Le parole tra virgolettato sono tratte dalla pagina web di GALA. Ora la domanda nasce
spontanea, se Solsonica era tra i migliori produttori di pannelli fotovoltaici come mai oggi è un’azienda chiusa? Come mai l’ing. Tortoriello (che riesce sempre a svicolare tutte le convocazioni dei tavoli istituzionali e non) che nei sui summit dispensa suggerimenti su come rilanciare le aziende in crisi del territorio, sì proprio lui presidente di Unindustria Lazio, non spiega che la sua unica azienda produttiva dell’ampio panorama Gala è chiusa?

Ultima tra le novità dell’universo Gala è la presunta vendita verso un cliente
presumibilmente dell’Est europeo della linea celle Solsonica fiore all’occhiello dell’azienda costretta a dismettere la produzione a causa dell’invasione sul mercato delle celle cinesi. I lavoratori Solsonica e le parti sociali manifestano la loro indignazione per l’ennesimo vilipendio da parte di Gala nei confronti anche delle istituzioni considerando che la linea celle Solsonica probabilmente è stata realizzata con fondi pubblici.

L’ing. Tortoriello sta di nuovo sfruttando la situazione, il presidente di Gala e di Unindustria Lazio cerca di trarre solo profitti dalla vertenza Solsonica. E intanto 200 lavoratori Solsonica sono senza occupazione e costretti ad elemosinare sussidi
attraverso la mobilità in deroga. La richiesta dei lavoratori Solsonica e delle organizzazioni sindacali per rilanciare un territorio falcidiato dalla crisi è rivolta anche alla nostra classe politica. I nostri politici credono sulle potenzialità del nostro territorio?

Credono nel bisogno reale e concreto che la nostra provincia ha di rilanciare le attività produttive ed industriali in un territorio da sempre dimenticato e privato delle più elementari risorse strutturali: strade, ferrovia, ospedali, università?​

Se ci credono li invitiamo fortemente a cercare soluzioni per rilanciare il nostro territorio al fine di trasformare le tante promesse in azioni concrete, praticabili e percorribili per restituire alla nostra provincia lustro e dignità. Prima di essere risucchiati dal baratro, per un futuro che non sia solo lacrime e sangue.”

Fim Cisl Vincenzo Tiberti
Fiom Cgil Luigi D’Antonio
Uilm Uil Franco Camerini