SIMEONI: QUALI SONO LE MOTIVAZIONI CHE HANNO SPINTO TITTONI A RISPONDERE ALLE MIE DICHIARAZIONI?

Matteo Simeoni

Innanzitutto vorrei rassicurare il vice coordinatore Enrico Tittoni che il presente comunicato, come ogni altro inviato agli organi di stampa finora, è del sottoscritto.
A seguito delle sue dichiarazioni, prendo atto che la mia posizione all’interno del Pdl è da considerarsi burocraticamente non del tutto completa, in quanto la mia nomina, essendo stata firmata “solo” dal coordinatore provinciale, senatore Angelo Maria Cicolani e non anche dal vice coordinatore, non può essere considerata definitiva. Sarà quindi mia cura, ora in poi, firmarmi, come farò con il presente comunicato, con la dicitura “semi responsabile del Dipartimento delle Politiche del lavoro e dello sviluppo”.

Resto, però, un po’ perplesso riguardo all’atteggiamento palesato e alla presa di posizione del vice coordinatore che ha affermato, forse per giustificare un intervento di tipo personale nei miei confronti, che le mie affermazioni erano state fatte in nome e per conto dell’intero Pdl locale, quando è invece evidente che le mie affermazioni sono e restano dichiarazioni da imputare alla mia persona.

Inoltre, non riesco a comprendere come mai altre constatazioni fatte da esponenti del Popolo della libertà, di certo non distanti dalle mie, né verso né contro altri componenti del partito, non abbiano provocato al vicecoordinatore la stessa reazione. Non mi appaiono chiare, ed è l’aspetto più grave, quali siano le motivazioni che lo hanno indotto a sentirsi in dovere di rispondere in nome e per conto di qualcuno che, al contrario, doveva, come ho fatto io, metterci la faccia e dichiarare ciò che meglio preferiva. Colgo comunque l’occasione per fare gli auguri di buona pasqua a tutti. Il “semi responsabile del Pdl”.