SIMEONI: IL NOSTRO TERRITORIO SEMPRE PIU' ISOLATO

Francesco Simeoni

“Lo stato di disagio ed esclusione sociale, la cronicizzazione e il peggioramento di alcuni fenomeni, in un intreccio di condizionamenti che producono effetti devastanti su masse consistenti della popolazione locale, mostrando l’altra faccia di una città, di un territorio, sempre più isolato economicamente, socialmente e culturalmente.

Effetti che risultano in progressivo aumento e che colpiscono, indistintamente, la popolazione anziana come pure quella giovanile. E’ essenziale partire dai dati dello sportello del lavoro della Caritas, per meglio comprendere la situazione venutasi a creare in questi anni nel comune capoluogo e la correlazione tra le diverse dinamiche che hanno spinto, le politiche sociali dell’Ente, ad un’azione che spesso si è dimostrata parziale e per certi versi strabica.

L’aumento esponenziale di richieste di lavoro, di assistenza domiciliare ad anziani e persone malate che oggi si mostra in tutta la sua tragicità rischia di superare di alcuni punti percentuale il dato prodotto dalla Caritas lo scorso anno (+25%). Del resto, l’aumento della disoccupazione, che ormai si aggira intorno al 30%, per non parlare poi del 35% di tasso di inattività che  nasconde il dramma del lavoro sommerso, ci fanno riflettere sull’esigenza di individuare nuove strategie per far giungere al nostro territorio risorse importanti per permettere alle famiglie, ai giovani, alle donne e agli anziani, una vita più dignitosa.

Anche i ritardi con cui il Comune di Rieti in questi anni ha gestito l’importante strumento dei Piani di zona e la mancata concertazione con le organizzazioni sindacali e il terzo settore, hanno prodotto disagi gravi nelle famiglie monoreddito, tra le persone indigenti, portatori di handicap, bambini affetti da patologie dell’età evolutiva, anziani. Basta prendere in riferimento i dati del Distretto Ri 1, del comune capofila, per comprendere quanto accaduto. La presentazione del Piano per l’annualità 2008, ad esempio, è stato presentato dall’amministrazione comunale a febbraio 2011.

La presentazione del Piano riferito all’annualità 2009 è stato presentato nell’agosto 2011. Mentre il Piano concernente l’annualità 2010 è stato rinviato a data da destinarsi perché non approvato. Tali ritardi si ripercuotono su centinaia di famiglie reatine che, proprio per la mancata attuazione dei Piani nei tempi stabiliti, non ricevono quell’assistenza e quel sostegno, anche al reddito, che viceversa gli spetterebbero di diritto. Possiamo dire che i ritardi, anche di due anni, sull’attuazione dei Piani e la mancata programmazione a lungo termine in grado di garantire i servizi, potenziandone gli esistenti, determina l’uso improprio di fondi finalizzati ad altri capitoli di spesa dell’Ente.

Sui servizi sociali del Comune di Rieti c’è una convinzione molto diffusa di una gestione clientelare del settore. Il rischio a cui si va incontro è che le associazioni di volontariato finiscano nel diventare strumento di chi tende a scaricare su di esse la necessità di comprimere i costi di gestione del bilancio comunale. Soprattutto quando si è in presenza di una situazione fortemente deficitaria come quella reatina, con 60milioni di debito e mutui da pagare fino al 2040”.