Siffredi testimonial campagna contro il maltrattamento sugli animali

Con lo slogan #PENEPIÙDURE PER CHI MALTRATTA GLI ANIMALI, con hashtag ufficiale #penepiùdure, l’Associazione Animalisti Italiani Onlus – www.animalisti.it – ha lanciato presso il Margutta RistorArte di Roma la nuova Campagna contro il maltrattamento sugli animali con testimonial Rocco Siffredi. Il noto attore, regista e produttore è anche il protagonista dello spot per le tv e per le radio, girato proprio questa mattina, che sarà disponibile a partire dal prossimo giovedì 16 aprile.
“Siamo veramente felici che Rocco sia portavoce di un’altra delle nostre grandi battaglie: invitare le persone a denunciare chi maltratta gli animali”- dichiara Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus – “Se nei mesi scorsi qualcuno in Italia ha provato addirittura a depenalizzare il reato di maltrattamento animale, noi oggi diciamo che la nostra Legislazione deve adeguarsi a quella di altri paesi europei dove nei casi più gravi è previsto l’arresto. Questo è lo scopo della petizione che lanciamo oggi con lo spirito di Leonardo Da Vinci, che già nel ‘500 auspicava: verrà un giorno in cui gli uomini giudicheranno dell’uccisione di un animale come oggi essi giudicano quella di un uomo”.
A distanza di quasi 4 anni dalla Campagna intitolata “HO SEDOTTO E ABBANDONATO MA NON IL MIO CANE” Rocco Siffredi torna dunque a schierarsi apertamente dalla parte degli animali collaborando nuovamente con gli Animalisti Italiani Onlus.
“Ho sentito il bisogno di aiutare ancora gli animali insieme agli amici dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus perché reputo il maltrattamento un grave atto di vigliaccheria” – commenta la star internazionale – “Per questo motivo invito gli italiani ad alzare la testa e tirare fuori gli attributi denunciando chi maltratta o tortura delle creature indifese e il Governo a disporre pene più dure per chi maltratta gli animali”.
Nel nostro Paese la legislazione attuale – secondo la Legge 189 del 2004 che integra la 727 del Codice Penale – prevede per il reato di maltrattamento da 3 a 18 mesi di carcere o un’ammenda pecuniaria (da 5.000 euro a 30.000 euro), mentre in altri paesi europei come Francia, Germania, Svizzera e Svezia, tale pena è ben più severa e non commutabile con una pena pecuniaria.
“Gli animali hanno un’anima e provano emozioni, ma se li maltratti o li uccidi, rischi la stessa pena di una semplice diffamazione” – chiosa Tina Vannini, titolare de Il Margutta RistorArte, storico locale vegetariano della Capitale – “Crediamo che il rispetto per gli animali passi da un severo aumento delle pene per l’animalicidio, neologismo che rende bene l’idea della gravità dell’atto per il quale al momento non esiste di fatto la detenzione ma solo un tariffario della crudeltà rappresentato dalle sanzioni amministrative in cui viene commutata la pena”.