Screening gratuiti dell’ASL Rieti nelle aree disagiate della provincia

Una sanità più vicina al cittadino, con al ‘centro’ la persona. Questo il messaggio lanciato domenica 4 agosto dall’Azienda Sanitaria Locale di Rieti sull’altopiano di Rascino (valle Salto Cicolano), ospite della Coldiretti Lazio, per la Festa della Transumanza.

Centoventi gli screening effettuati, gratuitamente e senza alcuna prenotazione e centinaia le persone transitate presso le postazioni sanitarie per un consulto specialistico o per una semplice informazione. Presenti, gli specialisti della Cardiologia, Broncopneumologia, Oncologia (prenotazione degli screening mammografico, colon retto, cervice uterina) e della Medicina e Chirurgia di Accettazione e d’Urgenza dell’ospedale de’ Lellis. Scopo della Giornata di prevenzione, organizzata grazie al sostegno della Comunità Montana Salto – Cicolano, incoraggiare la partecipazione dei cittadini del territorio alle attività di screening, oltre che introdurre concetti di gestione delle cronicità tramite il ricorso a soluzioni tecnologiche che consentano la realizzazione di tele-monitoraggio domiciliare.

L’evento è parte integrante del progetto regionale “Accorciamo le Distanze”, per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale e la promozione di un modello di presa in carico e di continuità assistenziale basato sui percorsi diagnostico terapeutici rivolto ai cittadini che abitano in aree con difficoltà di accesso. Un progetto il cui fine ultimo è quello di garantire una migliore offerta sanitaria, nonché la presa in carico da parte di un team professionale, capace di coinvolgere tutti i nodi della rete clinica interessati dalla gestione di uno o più episodi clinico – assistenziali di diagnosi, trattamento e monitoraggio.

Con riferimento ai cittadini che risiedono nelle aree disagiate della nostra provincia, verranno infatti realizzati dalla Asl di Rieti modelli organizzativi efficienti ed efficaci che consentano di “abbattere” le distanze fisiche, così da creare le condizioni per evitare che il paziente sia costretto a muoversi per ricevere prestazioni che possono essere eseguite sul posto, con rilevanti benefici per la qualità di vita del paziente stesso e risparmio sui costi sostenuti.