Sant’Antò Barò, ne reporta un saccocciò!

Come recita il detto reatino, oggi 17 gennaio, è Sant’Antò Barò, che ne reporta un saccocciò! Ci riferiamo a Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, che dà il benvenuto al carnevale. Un mix tra tradizione cattolica e paganesimo che segna sul calendario una serie di eventi a Rieti e Provincia.

Ad aprire le danze sarà Greccio, con la sfilata carnascialesca in programma il 21 gennaio. Seguiranno Passo Corese il 27 gennaio, Rieti il 28 gennaio con i Cavalli Infiocchettati e Santa Rufina, nella stessa data, con il carnevale. Sempre il 28 gennaio in Sabina ci sarà il Carnevale dei Bambini. Poi sarà la volta di Villa Reatina il 3 febbraio e Contigliano il 4 febbraio in concomitanza con il carnevale di Talocci.

Curiosità:

La festa di Carnevale, come la conosciamo oggi, riprende un’antica tradizione romana che voleva le persone festeggiare la fine dell’inverno più rigido (che faceva diminuire il raccolto e il foraggio per gli animali) e l’arrivo della primavera, che avrebbe risvegliato la natura.

Per conoscenza:

Sant’Antonio Abate, raffigurato con un maialino, con il quale rubò il fuoco al diavolo, rimase orfano e facendo suoi i precetti evangelici distribuì i beni che possedeva ai poveri e si ritirò nel deserto della Tebaide in Egitto dove intraprese la vita ascetica. Sostenne San’Atanasio nella lotta contro gli ariani. Diede aiuto anche ai confessori durante la persecuzione che subirono da parte di Diocleziano. Viene detto Barone per distinguerlo da Sant’Antonio da Padova, rappresentato con un giglio.