Da quando si è insediata la nuova amministrazione sono in molti a chiedere a più e più voci la pubblicazione totale di qualsiasi informazione venga decisa nelle aule del Comune. Uno dei più recenti esempi è il consigliere Andrea Sebastiani della civica Rieti che Sviluppa, il quale chiede che vengano resi noti nomi e cognomi dei beneficiari dei contributi dei servizi sociali.
Il Garante per
"Sui siti web della Pubblica Amministrazione non dovranno mai essere diffusi dati sulla salute e sulla vita sessuale. Vanno esclusi dalla pubblicazione i dati identificativi dei destinatari dei provvedimenti dai quali si possano ricavare dati sullo stato di salute o di uno stato economico-sociale degli interessati: si pensi al riconoscimento di agevolazioni economiche, alla fruizione di prestazioni sociali collegate al reddito, come l’esenzione dal contributo per le refezione scolastica o dal ticket sanitario, i benefici per portatori di handicap, il riconoscimento di sussidi ad anziani non autosufficienti, i contributi erogati per la cura di particolari malattie o per le vittime di violenza sessuale".
Va da sé che la rettifica richiesta dal consigliere Sebastiani, in riferimento a ciò che lui definisce "omissione" (ma che invece rappresenta il rispetto della legge), equivale a chiedere una palese violazione della privacy, violazione reiterata sistematicamente dai dirigenti precendenti alla De Alfieri, ai quali invece sarebbe più opportuno chiedere conto di eventuali non regolarità amministrative.