REFERENDUM, PRC-FDS: SEGNALE INEQUIVOCABILE ALLA POLITICA

Andrea Pitoni

Il quorum al 57% degli aventi diritto al voto  e l’affermazione del sì al 95 % segnalano che c’è una società civile in grado di scegliere e affermarsi di fronte a temi di vitale importanza, come gestione dell’acqua, impianti nucleari e giustizia.

E’ una vero trionfo, al di là delle più rosee previsioni, se consideriamo il pervicace ostruzionismo posto in essere dal governo, con misere azioni che tutti conosciamo e l’oscuramento mediatico che hanno accompagnato la campagna referendaria.

Nonostante ciò, la macchina organizzativa, composta da comitati promotori, partiti della sinistra e del centrosinistra (anche se qualche soggetto è giunto a fare appelli per il sì in modo arzigogolato), con i sindacati impegnati anch’essi, ha profuso il massimo dell’impegno con dibattiti, volantinaggi, sms, informazioni “in rete”, affissioni pubbliche nonché nei luoghi di lavoro e cortei.

L’indicazione che i partiti ottengono, da questo netto pronunciamento popolare è quella di dover necessariamente abbandonare tendenze verticistiche e tatticistiche, per creare una vera svolta all’insegna della partecipazione dal basso e della democrazia reale.