Real Sebastiani contro la Sutor per dimenticare il ko con Faenza. Finelli carica la squadra

Messa da parte la sconfitta di Valmontone contro Faenza, la RSR si concentra sulla sfida in programma domenica 21 novembre alle ore 18 contro la Sutor Montegranaro, un match che per storia e tradizione ha un significato particolare per la tifoseria, per l’ambiente.

A presentarla è coach Alex Finelli, peraltro un ex avendo allenato anche il quintetto marchigiano, che traccia le linee guida da seguire per poter tornare al successo, non prima di aver ripercorso i 40′ di domenica scorsa:

“C’è ancora tanta rabbia e delusione per la partita persa contro Faenza, perché è stata per larghi tratti dominata, ma gettata alle ortiche con dei momenti negativi dove soprattutto nel quarto quarto non siamo riusciti a dare seguito a quello che avevamo mostrato nei 39′ precedenti agli ultimi istanti di gara. Era una partita da vincere perché ci avrebbe dato tanto in termini di classifica, però questo è lo sport: peccato perché la società si era prodigata per farci giocare davanti al nostro pubblico e avrebbe meritato ben altro epilogo. Voltiamo pagina e convertiamo questa rabbia in energia e aggressività da mettere in campo per la prossima partita. L’aspetto positivo invece è rappresentato dall’inserimento in roster degli infortunati: Ndoja si è allenato con più regolarità, ma servirà comunque pazienza perché è stato fuori due mesi, Chiumenti pure si è allenato col gruppo e domenica qualche minuto lo giocherà. Ha saltato gli allenamenti Contento, invece, per una piccola distorsione al ginocchio occorsa contro Faenza. Pensiamo alla Sutor Montegranaro, una sfida che per la tifoseria è una gara molto sentita da sempre, quindi sappiamo quanto conta per l’ambiente. Affrontiamo una squadra che lotta per la salvezza, che vorrà fare di tutto per vincere, ma se noi pensiamo a noi stessi, a crescere e dimostrare di avere un’amalgama emotiva, di complicità, che si tramuta in aggressività crescente non avremo problemi. In questo momento il nostro must è quello di fare gruppo, di unirci l’un l’altro anteponendo il ‘noi’ all”io’: solo così si arriverà alla continuità nel gioco sia in attacco, che in difesa”.