RAZIONALIZZAZIONE PROVINCE E RETE OSPEDALIERA VOTATI ALL'UNANIMITA' IN CONSIGLIO PROVINCIALE

Provincia di Rieti

Interventi normativi in merito alla razionalizzazione delle Province

Vista la prima stesura del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 nel quale era prevista la soppressione delle Province con popolazione inferiore ai 220.000 abitanti;

Visto che tale previsione è stata stralciata e non appare nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale;

Visto che nel testo del Codice delle Autonomie presentato dal Governo è prevista l’emanazione di una legge di delega sulla razionalizzazione delle circoscrizioni provinciali sulla base di principi che tengano conto, oltre che della dimensione demografica, anche della dimensione territoriale;

Visto che in sede di discussione del Codice delle Autonomie, in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, è stato approvato prima un emendamento  che ha riproposto comunque la soppressione delle Province con meno di 200.000 abitanti; poi un sub-emendamento che fissa il limite della soppressione a 150 mila abitanti per le Province con territorio per il 50 per cento montano.

Visto che il testo così formulato salva dalla soppressione la Provincia di Rieti;

Considerato che tra qualche giorno il provvedimento verrà sottoposto al voto dell’aula  della Camera dei deputati e poi al Senato della Repubblica e che già in queste ore si registrano affermazioni volte all’innalzamento della soglia demografica;

Vista comunque la palese incostituzionalità del testo che viola l’articolo 132 della Costituzione laddove esso rimette alla esclusiva iniziativa dei Comuni la possibilità di transitare in altra Provincia; 

Approva il seguente 
Ordine del Giorno:

Il Consiglio Provinciale di Rieti ritiene necessaria una profonda riforma del sistema pubblico del nostro paese, riforma che può essere proficuamente attuata attraverso l’eliminazione di tutti gli enti, le agenzie, le strutture, che negli anni sono state create soprattutto dallo Stato e dalle Regioni per svolgere funzioni amministrative che la Carta Costituzionale assegna inequivocabilmente ai Comuni e, dove sussistano ragioni di adeguatezza, alla Province;

La riforma della pubblica amministrazione locale può essere realizzata con risultati efficaci soprattutto attraverso una netta definizione delle competenze di Comuni, Province e Regioni, evitando le sovrapposizioni e le duplicazioni che hanno dato origine ad un sistema amministrativo complesso, eccessivamente oneroso ed a volte incomprensibile per i cittadini e le imprese;

Il Consiglio Provinciale di Rieti ha piena consapevolezza che tale processo di riforma debba riguardare anche le funzioni attualmente svolte dalle Province, con l’attribuzione ai Comuni delle funzioni di prossimità che hanno come interlocutori immediati i bisogni dei cittadini ed alle Province il ruolo di soggetti gestori delle reti e delle funzioni di area vasta, prime fra tutte la programmazione, il governo e la tutela del territorio;

Il Consiglio Provinciale ritiene che:

A nulla varrebbe sopprimere le Province se le funzioni che esse attualmente svolgono venissero assolte da nuovi enti e da nuove società, totalmente fuori dal controllo dei cittadini, con costi di nuovi consigli di amministrazione probabilmente superiori agli attuali.

Altro è la soppressione delle Province che insistono sulle aree metropolitane del paese, soppressione condivisa dall’intera classe politica a cui, inspiegabilmente non si dà ancora corso;

Risulta peraltro profondamente ingiusto non considerare l’estensione del territorio e le ragioni culturali della esistenza di un Provincia, eliminandone alcune che hanno radici in oltre ottanta anni di storia e lasciando sopravvivere quelle costituite in tempi recentissimi, spesso solo per dare soddisfazione alla classe politica locale;

Il Consiglio provinciale giudica la soppressione della Provincia di Rieti un danno gravissimo da un punto di vista storico culturale ed un colpo mortale per l’intera economia provinciale;

Ad essa seguirebbe i
nfatti la cancellazione di tutti gli uffici periferici dello Stato, dei comandi delle Forze dell’ordine, della Camera di commercio, delle rappresentanze sindacali ed imprenditoriali e delle rappresentanze provinciali del Terzo settore.

Ciò arrecherebbe un danno irreparabile sia per l’imprenditoria che per l’occupazione, costringendo peraltro centinaia di famiglie a lasciare la Città.

Gli stessi dipendenti della Provincia sarebbero costretti a migrare verso l’eventuale nuova sede con disagi economici insopportabili;

Allo stesso modo gli abitanti dei paesi della Provincia sopporterebbero gravi disagi nel dover interloquire quotidianamente con una pubblica amministrazione più distante, in piena contraddizione con l’avvio di una riforma federalista e con la stessa Costituzione che tende a realizzare una maggiore vicinanza tra pubblici servizi e cittadini; 

Il Consiglio Provinciale rileva inoltre che:
La peculiare posizione geografica della Provincia di Rieti impedirebbe comunque una unanime adesione a qualsivoglia Provincia del Lazio, aprendo la strada ad una sua definitiva scomposizione ed alla sua dispersione in più Province dell’ Italia centrale;

Il provvedimento vanificherebbe la possibilità concreta di allargamento della Provincia alla sabina romana, processo inevitabile se solo si accelerasse la costituzione della Città metropolitana di Roma, all’interno della quale possono essere individuati gli specifici poteri necessari allo svolgimento, per la città di Roma, delle funzioni di Capitale del paese;

Tutto ciò considerato ed all’unanimità dei voti espressi il consiglio Provinciale chiede:
Al Parlamento di evitare ogni riferimento a soglie demografiche che portino alla soppressione della Provincia di Rieti;

A tutte le forze politiche di sostenere le ragioni dell’esistenza della Provincia di Rieti;

Al sen. Angelo Cicolani di esprimere formalmente con il voto il proprio dissenso qualora il provvedimento fosse sottoposto all’aula del senato con la previsione della soppressione della provincia di Rieti.

All’assessore Antonio Cicchetti ed ai Consiglieri Regionali di adoperarsi con atti formali perché la Regione attivi il ricorso alla Corte costituzionale nel caso l’approvazione definitiva del testo dovesse prevedere la soppressione della Provincia di Rieti.

Alla Presidente della Regione Lazio, qualora il provvedimento fosse approvato, l’immediato ricorso alla Corte costituzionale.

Al Consiglio regionale delle Autonomie Locali di chiedere comunque alla Regione l’attivazione del ricorso alla corte Costituzionale;

Ai Sindaci della Provincia, alle forze economiche e sociali ed alle autonomie funzionali, l’approvazione di ordini del giorno da inviare al Governo, al Parlamento ed ai propri rappresentanti nazionali e regionali.

Il Consiglio provinciale infine:

si riserva, anche attraverso la conferenza dei capigruppo, di indire una giornata di mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio di soppressione della provincia di Rieti.

Visto il nuovo Piano per il rientro del disavanzo sanitario nel Lazio;

Preso atto che lo stesso prevede, tra l’altro:

il riordino della rete ospedalieria e la chiusura di dieci ospedali, tra cui il Grifoni di Amatrice,

l’accorpamento delle Asl in quattro macroaree, in particolare nella quarta macroarea dovrebbero convivere la Asl RM E, la Asl RM F, il Policlinico Gemelli, il San Filippo Neri, il Sant’Andrea, INRCA e IDI, oltre a Viterbo e Rieti;

Ritenuto che il presidio di Amatrice rappresenti una insostituibile garanzia di uguaglianza per i cittadini della Provincia di Rieti, in quanto ubicato in un territorio difficilmente raggiungibile in caso di necessità – 995 mt slm e 62 km dal più vicino ospedale -, oltre che ad elevato rischio sismico;

Considerato che l’accorpamento dell’Asl di Rieti sotto un’unica macroarea comprendente per lo più strutture ricadenti in provincia di Roma possa comportare il rischio di una sanità Roma-centrica con grave nocumento per i livelli di qualità del servizio sanitario per i cittadini della Provincia di Rieti e mettere in discussione il diritto della Provincia di Rieti ad avere nei confini del proprio territorio i posti letto di riabilitazione e lungodegenza di cui la Provincia è attualmente carente;

Considerato inoltre che la futura organizzazione della sanità del lazio in 4 macroarea renderà naturalmente marginale la struttura ospedaliera del “De Lellis” di Rieti 

Considerato che nel Piano esiste una assoluta indeterminatezza rispetto il presidio di Magliano Sabina;
 

Considerato che le scelte del Piano determinano l’impossibilità per la struttura di Poggio Mirteto ed altre analoghe nella città di Rieti di dar seguito a quanto atteso da anni (nessun nuovo accreditamento per la riabilitazione) come da comma 3 della delibera del consiglio dei ministri del 23 Aprile; 

Considerato infine che la manovra finanziaria mette a rischio l’esistenza delle farmacie rurali;

Ritenuto, pertanto, opportuno assumere ogni utile iniziativa volta a scongiurare i predetti rischi

DELIBERA
Di fare propria in ogni sua parte la deliberazione adottata all’unanimità dal Consiglio comunale di Amatrice;

CHIEDE
Di rivedere un’impostazione eccessivamente punitiva per la sanità di prossimità dei cittadini della nostra provincia;

RIBADISCE
L’importanza e la centralità delle farmacie rurali quali presidi di primaria importanza nei piccoli Comuni rurali e montani

IMPEGNA
I rappresentanti regionali, i parlamentari , il sindaco della Città di Rieti, il presidente della Provincia di Rieti, le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali e datoriali  ad adoperarsi per la rivisitazione del provvedimento

IMPEGNA
il Presidente e la Giunta ad adottare ogni atto necessario a tutelare la salute e la qualità del servizio sanitario per i cittadini della Provincia di Rieti, ponendo in essere ogni iniziativa utile in ogni sede, ivi compresa quella giurisdizionale