RACCOLTA FIRME, REPLICA DEL PD ALLE CONSIDERAZIONI DI IMPERATORI

Sede PD reatino

Le dichiarazioni del Consigliere Imperatori, così prontamente intervenuto a commento della nostra iniziativa di raccolta firme per chiedere le dimissioni del premier, meritano un paio di osservazioni.

Innanzitutto, Imperatori ben si guarda dall’ affrontare nel merito le ragioni che sono alla base di questa iniziativa, ma tenta, non riuscendovi, di sminuirne la portata, e di screditare l’intera operazione vagheggiando il rischio di firme false, come del resto “avvenuto in Italia”.

Beh, ci sentiamo di rassicurarlo. In provincia di Rieti, come nel resto del paese, le firme sono state raccolte con gazebo e banchetti. Ciò significa che ciascuno dei 4678 cittadini ha fisicamente posto la firma in calce alla petizione sotto i nostri occhi, e dobbiamo ammettere che, purtroppo, nessun personaggio storico ormai defunto ha ritenuto di venirci a trovare. Certo, se poi Hitler in persona ha deciso di usare le nuove tecnologie, magari firmando sul web grazie all’intervento di qualche solerte giornalista berlusconiano, non è certo responsabilità della segreteria provinciale del PD.

Da parte di chi deve difendere il Capo a tutti i costi, lo sappiamo, è difficile, ma di fronte ad una mobilitazione di questo genere, quale che ne sia il giudizio, sarebbe corretto mostrare un pizzico di rispetto in più.

Legittimo, per carità, considerare il risultato dell’iniziativa un “flop politico”, meno, evitare di rispondere nel merito della questione che i cittadini hanno posto, e a gran voce. E’ facile dire che il PD sa solo fare rumore, e poi evitare accuratamente di parlare di un premier incapace a governare, vittima delle proprie compulsioni, che copre di vergogna l’immagine dell’Italia all’estero, e occupa l’attività dell’esecutivo per risolvere i propri guai giudiziari.

Fuori da Palazzo Grazioli c’è un Paese intero che aspetta risposte sulla disoccupazione giovanile record in Europa, sulle famiglie e sui lavoratori laureati che sempre più numerosi sono costretti a rivolgersi agli sportelli della Caritas, sulle politiche dell’immigrazione che il crollo dei regimi del maghreb impone siano drasticamente ridiscusse.

Può sembrare strano, ma Berlusconi è stato eletto dalla maggioranza dei cittadini per fare il suo dovere di presidente del consiglio, e non per marcare visita al funerale di Stato di un parà deceduto in Afghanistan per l’abitudine di tirare tardi con uno stuolo di cortigiane.

Visto che non ne ha propensione provi Imperatori, per una volta, a raccogliere firme vere, e poi vedremo se ancora sarà dell’avviso che 5000 persone che firmano su un obiettivo possono essere considerate solo rumore.