PIETRANTONI: CONTINUIAMO A BATTERCI PER TUTTI I LAVORATORI RITEL

Tonino Pietrantoni, Fiom CGIL Rieti

Imbarazzo, provo imbarazzo di fronte ai 16 lavoratori Arcobaleno che l’Amministratore Unico (di garanzia si disse al suo insediamento) Dott.Fazzalari non reintegra in Ritel.

Perché da giorni stiamo andando in giro per i “Palazzi del Potere” della Città, dopo essere stati al Ministero per lo “Sviluppo” Economico, e  non siamo riusciti a rimuovere gli ostacoli: già dopo che negli ultimi mesi abbiamo rimosso vari ostacoli quando servivano ai soci, quelli che contano, e adesso che gli ostacoli impediscono il riconoscimento di un diritto dei lavoratori diventano insormontabili.
Il socio di Maggioranza si dice d’accordo, gli altri soci stanno in silenzio, le Autorità, ad eccezione del Presidente Melilli che continua a telefonare per trovare una strada, suggeriscono altre soluzioni ma non sono riusciti a far eseguire quanto dall’Amministratore sottoscritto liberamente e con “un colpo di teatro” che allora lasciò di stucco anche le Organizzazioni Sindacali.

Possibile che non siamo stati chiari o invece è possibile che una eccessiva “timidezza” impedisca loro di  “suggerire” a quest’uomo di venire in Azienda mettersi seduto e trovare la soluzione? Possibile che non abbiano argomenti per ribattere ad argomentazioni che nella sostanza non c’entrano nulla? Non lo sapremo mai.
C’è poi l’aspetto comico dovuto al fatto che altri colleghi sono stati reintegrati e che a questi ultimi sono stati preparati i cartellini con tanto di foto e che per 10 giorni hanno collaborato (così oggi amano esprimersi gli imprenditori) come dipendenti Ritel. Dunque ci deve essere una altra verità dietro all’atteggiamento del Dott. Fazzalari che forse ha a che fare con la strada della Liquidazione della Ritel. Questo lo sapremo nei prossimi giorni.

Ma l’imbarazzo lo provo anche di fronte ai volti stanchi, delusi, amareggiati dei lavoratori e in particolare delle donne, ai quali l’unica cosa che facciamo è stargli vicini, continuare a riempire le pagine dei quotidiani locali di comunicati ( come sto facendo anche io), di ultimatum, di nuovi appuntamenti.

Ci vorrebbe che invece la lotta dei 16 di Arcobaleno diventasse di tutto lo stabilimento e poi della Città anche perché quando l’ultimo di noi si volterà indietro non troverà più nessuno da spingere in avanti.

Ci vorrebbe che almeno i giovani dirigenti dei Partiti provassero ad affacciarsi, a toccare con mano il dramma del lavoro oggi in questo Paese.
Ci vorrebbero Autorità convinte, imprenditori e loro associazioni pronti a collaborare con i loro collaboratori.

Ma tutto ciò non sarà  purtroppo e allora davvero mi auguro che almeno nei prossimi giorni non debba sopportare il pianto dei coccodrillo di quanti a parole parleranno di sviluppo, occupazione, futuro.

Mi rendo conto che non è un comunicato da pubblicare perché non dice niente, non promette battaglie. Anche se in realtà la Cgil di Rieti, tutta la Cgil, continuerà a battersi insieme a tutti i lavoratori affinché la Ritel, tutta la Ritel abbia un futuro.