I recenti avvenimenti comparsi sulla stampa relativi a personale privo di titolo ufficiale all’interno del Comune, hanno messo in luce, ancora una volta, la illegittima gestione de personale da parte del Sindaco e della sua Giunta che si dimostra palesemente incapace di distinguere il ruolo politico da quello amministrativo.
Non si può rimanere in silenzio davanti alla reazione scomposta del Sindaco che ha fortemente contestato l’operato del Comandante Aragona, pubblico ufficiale, che, nell’esercizio delle sue funzioni, ha giustamente provveduto all’identificazione di una persona estranea all’Amministrazione intenta ad operare all’interno degli uffici comunali.
L’arroganza del Sindaco è forse pari alla sua non conoscenza della normativa applicabile al personale.
Restiamo stupiti dalle affermazioni del primo cittadino che ha sottoscritto ben 21 decreti di collaborazione volontaria, come lui stesso ha tenuto a precisare sulle pagine de Il Messaggero di ieri, sulla base di una mera scelta individuale e di vicinanza di parte, bypassando ogni procedura di accesso nelle pubbliche amministrazioni che non può prescindere da forme concorrenziali attivate mediante bando pubblico.
Ma questo non basta.
Non è a conoscenza il Sindaco che i contratti di collaborazione volontaria sono stati reiteratamente bollati dalla Corte dei Conti quale forma vietata di reclutamento del personale perché contrari alla disciplina di settore e, nello specifico, al principio di divieto di concorrenza sleale previsto dalla normativa vigente?
Petrangeli, dopo aver praticamente esautorato tutti i dirigenti di ruolo, intende ora mettere da parte tutto il personale amministrativo chiamando a raccolta tutti i suoi “fedeli fiduciari”? Dopo aver fallito nell’applicazione dei suoi tanto decantanti principi di trasparenza, di partecipazione e condivisione, oggi, di fatto, cade anche l’ultimo principio da lui posto a baluardo della sua inconsistenza, quello della legalità.
Appare evidente che la sua azione è priva di orizzonte non solo politico ma anche gestionale. L’inadeguatezza delle sue parole e dei suoi comportamenti che costituiscono un’offesa alla cittadinanza, dovrebbero indurlo ad abbandonare il Palazzo. Il Sindaco non si adoperi a tutelare l’indifendibile e ancora più non calpesti l’operato di chi si impegna per il buon andamento dell’Amministrazione.
La Città si attende ben altre risposte: alberghiero, piani integrati, occupazione, sviluppo del commercio, recupero del centro storico, riqualificazione ex aree industriali.
I consiglieri Andrea Sebastiani della Lista Civica Rieti che Sviluppa, Antonio Perelli del PDL, David Festuccia della Lista Civica Città Nuove, Silvio Gherardi della Lista Rilancio-UDC.