Petrangeli accetta l'invito a cena del Geologo Menotti e replica

Gentile Dottor Menotti,
apprendo dagli organi di stampa del Suo invito a cena e non voglio esimermi dal risponderLe, anche io pubblicamente.
Naturalmente colgo l’occasione per ringraziarLa del cortese gesto ma resto stupito dal fatto che prima dell’invito a cena ho ricevuto dalla Sua persona, in merito alla mia attività di pubblico amministratore ed al pari di altre autorità, uno sgradevole dileggio che Lei ha avuto modo di rendere pubblico in numerose occasioni nonché con l’ultima iniziativa di esporre le lenzuola dal balcone della Sua abitazione.
La ringrazio pubblicamente per la scrupolosità maniacale con la quale mi ricorda le competenze e le responsabilità alle quali, in qualità di Sindaco, cerco di assolvere nel miglior modo possibile e sempre nella direzione della tutela del bene comune. Non posso, d’altra parte, sottacere che alcuni Suoi comportamenti, che Le hanno permesso di assumere le sembianze di pubblico censore dell’attività di tutte le Istituzioni locali financo dell’intera regione Lazio, possano ritenersi quantomeno incauti.
Non mi voglio addentrare in disquisizioni tecniche che sono state oggetto di atti amministrativi, che ha potuto visionare, emanati da pubblici uffici che sono stati peraltro vagliati da organi di controllo che Lei ha prontamente attivato molto tempo prima che l’attività commerciale oggetto delle sue rimostranze prendesse avvio.
Oltre che in qualità di Sindaco, sono personalmente convinto della necessità di tutelare, preservare ma anche valorizzare uno dei nostri beni più preziosi, il fiume Velino, simbolo della nostra comunità e della storia del nostro territorio e considero auspicabile la realizzazione delle più svariate attività che lo possano far diventare ancora di più il cuore della città. Sono un convinto ecologista ma non condivido la “musealizzazione” dell’ambiente naturale, che deve essere rispettato ma anche vissuto.
La città ed il suo centro storico devono vivere e devono poter contare sulla reciproca collaborazione tra residenti ed esercenti invece di assistere alle persistenti polemiche ed al continuo e perdurante litigio, anche tra vicini di casa, che rende una brutta immagine di una comunità nella quale, al contrario, bisognerebbe aiutarsi a vicenda e contribuire, ognuno a suo modo, al benessere collettivo.
Sono il Sindaco della città ed ho il dovere morale ed istituzionale di ascoltare tutti, nella consapevolezza che l’interesse collettivo non sia la somma di tanti interessi particolari ma il bene superiore della comunità, nella quale le Istituzioni sono chiamate a governare tutelando i diritti di tutti nel rispetto della Costituzione e delle Leggi.
Concludo questa mia esprimendoLe assoluta disponibilità ad accettare il Suo invito nell’auspicio che, parimenti, Lei Voglia rimuovere quelle indecorose lenzuola con le scritte che non fanno onore né a Lei e neanche alla città e Voglia accettare di consumare insieme a me, prima di cena, un rinfrescante aperitivo dal Suo intraprendente vicino di casa che, mi perdoni, non poteva pensare una campagna di marketing più efficace di quella che Lei ha inconsapevolmente realizzato.
La saluto cordialmente.
​​​Simone Petrangeli