Paolucci Uil: “C’è molta confusione alla Asm. Il Comune convochi le organizzazioni sindacali”

C’è molta confusione alla Asm. Alla municipalizzata di Rieti manca la trasparenza e le organizzazioni sindacali non vengono ascoltate. Capita così che nel silenzio generale una lavoratrice dopo dodici anni di precariato venga licenziata su due piedi, buttando a mare sia la dignità della persona che la professionalità acquista in tutti questi anni. Ma non è l’unica. Altri due lavoratori hanno ricevuto la stessa sorte, andando ad aumentare le fila di chi di punto in bianco è rimasto senza lavoro”. Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana.

“La partecipata del Comune di Rieti che opera nell’ambiente, nella mobilità e nella salute – ricorda Paolucci – e che nella mission del suo sito sostiene di essere al servizio dei cittadini e votata all’interesse della comunità, rischia di perdere la rotta. Molte cose sfuggono alla nostra comprensione, come il licenziamento della lavoratrice, come la mancata dotazione di divise di lavoro, come i mezzi obsoleti e sempre meno sicuri per gli operatori, come le assunzioni senza una normale procedura e senza comunicazione ai sindacati. Ci sono poi le vessazioni ai dipendenti, alcune delle quali già note sia in Procura che all’ispettorato del lavoro”.

“Nonostante questo panorama – aggiunge Paolucci – nella nuova organizzazione aziendale ci sono aumenti di livello e indennità che producono costi a quattro zeri. Noi della Uil ci chiediamo se sia questo il modo corretto di procedere, se sia giusto governare la municipalizzata in questo modo, soprattutto in tempi di bilanci in rosso. Sarebbe forse stato più sensato aspettare tempi migliori per procedere agli aumenti di livello e delle indennità. Sarebbe stato più sensato evitare invece licenziamenti, vista la grave crisi occupazionale che da anni si abbatte sul nostro territorio. Sarebbe stato più sensato evitare che altre quattro persone andassero a ingrossare le fila dei senza lavoro”.

“L’azienda non ci ascolta – prosegue il Segretario generale della Uil – accampa scuse e procede a testa bassa coi licenziamenti.  A volte si nasconde dietro la necessità di risparmiare, ma poi elargisce livelli e indennità di varia natura, altre volte si nasconde dietro il decreto dignità, che però viene applicato a nostro avviso in modo discrezionale”.

“E così – conclude Paolucci – la Asm sembra una gallina d’oro che elargisce livelli e indennità, perde le cause e paga, vince le cause ma continua a pagare gli stipendi. Sembra che abbia perso di vista la sua mission e tira a campare. Ma così si mette a rischio la stessa azienda e i servizi che dovrebbe offrire. Governare significa avere come fine il bene comune, non certo quello particolare. Il Comune cambi rotta: convochi e ascolti le organizzazioni sindacali e si adoperi per far rientrare i licenziamenti dei quattro lavoratori”.