NOME sul tema dighe e sfruttamento invasi

“Sul tema delle dighe e dello sfruttamento degli invasi per la produzione di energia elettrica, in questi giorni, sta maturando una svolta epocale, che trova raffronto con la nazionalizzazione delle infrastrutture elettriche del 1962, di cui, in questi giorni, si parla nella ricorrenza della tragedia del Vajont, accaduta il 9 Ottobre 1963.

NOME Officina Politica si sta facendo carico, ormai da tempo, di sollecitare il territorio a un dibattito sul tema: è, infatti, in discussione, presso la Regione Lazio, la proposta di legge regionale n. 293, che prevede il passaggio in proprietà alle Regioni delle infrastrutture idroelettriche e ne disciplinerà le nuove concessioni per una durata compresa tra 20 e 40 anni.

Allo stato attuale, si tratta di una proposta PEGGIORATIVA rispetto alle criticità già in essere, quali il mancato ristoro ambientale, la scarsa manutenzione (con il deflusso dei fiumi largamente ridotto), la mancata corresponsione di oneri economici al territorio.

Tutti fatti che “emergono”, drammaticamente, in due alluvioni negli ultimi 10 anni che hanno causato al territorio ingenti danni patrimoniali ed economici e, per pura casualità, non hanno fortunatamente portato a conseguenze ancor più gravi (il cedimento degli argini nella prima, la distruzione del ponte della strada provinciale Tancia, presso Macelletto, nella seconda).

Parliamo di un sistema idroelettrico in grado di generare, ogni anno, un giro di affari per oltre 30 milioni di Euro, che non restituisce al territorio quanto dovuto in termini di ristori, canoni e benefici ristori, ma lascia soltanto pesanti ripercussioni in termini di costi (gestione e manutenzione dell’alveo dei fiumi; strade e infrastrutture; danni a beni, terreni e colture) e di vincoli imposti.

Il 10 Ottobre sono stati ascoltati, presso la VI Commissione del Consiglio regionale del Lazio, i Gruppi Ricerca Ecologica E.T.S., che, per voce del dott. Antonio Cruciani, hanno posto una serie di rilievi di carattere tecnico alla normativa, evidenziando mancanze per le concessioni a uso potabile, mancati riferimenti al testo unico sulle acque interne, la necessaria verifica delle attività di manutenzione straordinaria, addirittura la mancanza di infrastrutture importanti (es., la diga Scandarello!!).

E’ stato evidenziato come la legge non preveda alcuna norma di ristoro per i territori.

Si tratta di situazioni talmente importanti che il Presidente della Commissione ha richiesto, con estrema sollecitudine, l’invio di relazioni scritte su quanto esposto, alla luce delle quali ragguagliare i consiglieri che dovranno curare gli emendamenti alla proposta di legge. Ci risulta che proprio il dott. Cruciani, già audito presso il Comune di Rieti a Febbraio, sia l’estensore della relazione su cui si baseranno i membri della Commissione per fare emendamenti.

Si tratta di temi in parte già sollevati, a Rieti, da NOME Officina Politica, che ha posto all’attenzione della città e degli amministratori, con invio di PEC, un documento dedicato (Dossier Idroelettrico) . Se ne è discusso il 12 Ottobre in Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Rieti, convocata proprio per la illustrazione e discussione del Dossier.

E’ emersa l’opportunità di un’azione congiunta, da parte delle Commissioni competenti, ed in raccordo con la Provincia, di un’azione finalizzata ad emendare la proposta di Legge con istanze dal territorio, e la necessità di porre all’attenzione del Consiglio Regionale, tramite tutti i canali politici attivabili, aspetti e particolarità che, da quanto emerge dalla discussione in Regione, appaiono addirittura poco o per nulla conosciuti.

L’associazione NOME Officina Politica auspica un’azione rapida, concreta ed unitaria da parte della politica reatina, anche richiamando l’ordine del giorno, approvato alla unanimità, in Consiglio Comunale a Marzo 2021, a cui occorre dare corso. Il tempo a disposizione, purtroppo, è poco.

NOME coglie la occasione per ringraziare l’emittente radiofonica Radiomondo e il giornale online Rietinvetrina.it per l’attenzione alla questione e l’opportunità offerta alla diffusione di questi temi presso la cittadinanza nell’intervista all’ing. Daniele Rinaldi, in rappresentanza del gruppo di lavoro che ha curato il Dossier Idroelettrico, che andrà in onda nei giorni a venire”.