MONTAGNINI, CGIL RIETI: IL SILENZIO E I PROBLEMI DI RIETI

Rieti dall'alto

Cgil, Cisl e Uil di Rieti, già da alcuni mesi, percepita sempre più forte l’esigenza di affrontare la difficile situazione del territorio reatino e di  aggredire tutti quei settori ove è possibile immediatamente incidere, come puntualizzato nella recente iniziativa degli stessi sindacati presso l’auditorium Varrone, hanno espresso la propria disponibilità ad impegnare uomini, donne ed idee in vista della prossime elezioni amministrative che interesseranno il Comune “ancora capoluogo”(???).

Nel frattempo i giorni, le settimane, i mesi continuano a trascorrere ed il clima che si percepisce nelle piazze e fra la gente è quello di uno statico silenzio, come se ognuno fosse in attesa di una prima mossa dell’altro.

Crediamo che il futuro di una città che, forse a breve, perderà anche tutte le prerogative di comune capoluogo, e che oltre a subire gli effetti della crisi generale del paese, soffriva già da tempo di sindrome depressiva e regressiva, non possa essere trascinata in un gioco di rinvii e affidarne le sorti agli effetti di opinabili strategie della politica, con la prospettiva che, a tempo scaduto, qualcuno tiri fuori il famoso “coniglio dal cilindro”, come già in esperienze passate, quando “il coniglio” si è rivelato consequenziale anche nel risultato.

Ad alcuni forse sfugge, ma non a noi, che il clima nel paese sta effettivamente cambiando e che cresce, quotidianamente la voglia di partecipazione dei cittadini che pretendono chiarezza, trasparenza ed onestà da parte di chi amministra. La mancanza di solidi e credibili riferimenti alimenta quel sentimento troppo diffuso dell’antipolitica, che non condividiamo, e che fa crescere nei semplici cittadini l’esigenza di “fare da soli”.
Anche a Rieti il fenomeno si evidenzia sempre più e vanno intensificandosi iniziative pubbliche e/o incontri, tutti propedeutici all’organizzazione di un’alternativa alla politica canonicamente preposta all’individuazione di progetti e programmi amministrativi.
Tali iniziative sono spesso guidate da soggetti che ricoprono o hanno ricoperto ruoli nelle amministrazioni locali, trasmettendo, ancora più forte, un messaggio di sfiducia nella politica.

Riteniamo che questa sempre più manifesta esigenza di partecipazione – afferma il segretario CGIL Rieti Montagnini – sia un elemento comunque positivo, che potrà mettere fine a quel fenomeno di semplice allontanamento e passiva rassegnazione dei cittadini, che ha caratterizzato il recente passato, trascorso in un assordante silenzio, leggibile solo dall’aumento del dato numerico dell’astensione, nelle varie consultazioni elettorali.
Meno positiva è invece la riflessione sulle cause che hanno determinato questa situazione  e su come i partiti  non siano stati in grado di guidare processi di riorganizzazione per dare risposte alle  richieste dei cittadini, disgustati da fenomeni di corruzione, illegalità e privilegi della casta, a tutti i livelli.

Pensiamo sia giunto il momento di superare strategie e tentennamenti e di presentare ai cittadini di Rieti un progetto fatto di idee, di programmi e di persone, individuando queste ultime in soggetti realmente consapevoli di mettersi a disposizione per risollevare le sorti di una città in costante declino.

I programmi? Nelle iniziative svoltesi a tutt’oggi abbiamo ritrovato tutti e gli stessi argomenti di cinque anni fa, segno che da allora nessuno è stato veramente affrontato né tanto meno risolto. Ciò non vuol dire che sbaglia chi li ricorda, semmai il problema sta nel non averli affrontati.
La crisi nel paese, non può essere un dito dietro il quale nascondersi; risorse locali ci sono ed atre possono essere individuate, bisogna recuperare ottimismo ed entusiasmo, individuare obiettivi concreti e mettersi al lavoro se vogliamo che Rieti sia ancora una città vivibile per noi e soprattutto per le generazioni che verranno.
Tutto questo la politica l’ha percepito davvero?