Lavoro grande leva per l’inclusione, Di Berardino: “Lavoriamo per aiutare anche i più fragili”

Sicurezza sul lavoro

“Il lavoro è una potentissima leva per favorire l’inclusione sociale, l’indipendenza economica e in generale per promuovere una società più equa e solidale. Per questo come Regione Lazio investiamo importanti risorse per aiutare, soprattutto, le persone più fragili”.  

Così Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Formazione e Politiche per la ricostruzione della Regione Lazio durante l’intervento al convegno “Il territorio come spazio comune, servizi e progetti per lo sviluppo sostenibile e inclusivo” organizzato dal Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza per la presentazione del progetto “Destinazione comune” per la partecipazione e l’inclusione dei titolari di protezione internazionale.

Nei confronti dei migranti e dei titolari di protezione internazionale, negli anni abbiamo finanziato diversi progetti, con l’aiuto di altre istituzioni e organizzazioni pubbliche e del terzo settore.

“L’obiettivo comune – ha aggiunto Di Berardino – è aiutare le persone e accompagnarle nell’inserimento socio-lavorativo, offrire servizi e riferimenti utili per la soluzione di problemi, promuovere la consapevolezza dei diritti e prevenire fenomeni di sfruttamento, insieme all’accompagnamento verso l’autonomia.”

Tra i vari progetti l’assessore ha ricordato “il programma “Prima il Lavoro”, che prevede un rafforzamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive anche mediante l’affiancamento qualificato di mediatori interculturali nonché percorsi per l’acquisizione di un’adeguata conoscenza dell’italiano e di competenze di base; “P.E.R.L.A.”, per l’integrazione, l’accompagnamento al lavoro regolare in agricoltura e il contrasto al caporalato; il progetto dedicato ai “transitanti” che ha previsto corsi di mediatori interculturali, accompagnamento al diploma, certificazione delle competenze, tirocini, inserimento e accompagnamento al lavoro.

Non ultimo è da sottolineare come il programma europeo Garanzia Giovani preveda tirocini dedicati ai cosiddetti neet svantaggiati, tra i quali ricadono giovani disoccupati richiedenti asilo, vittime di tratta e rifugiati. Per loro il contributo della Regione Lazio è di 500 euro mensili a fronte degli 800 previsti come indennità di partecipazione. Una scelta che testimonia la volontà di aiutare chi è più in difficoltà e di non lasciare indietro nessuno.